mercoledì, maggio 24, 2006

L'aringa rosa

Ovvero: "Dan Brown, ti farò pescatore di uomini"


(Propongo la traduzione di Daniela Maggioni di un articolo del filosofo ebreo ed agnostico Bernard-Henri Lévy sul Corriere della Sera di mercoledì 24 maggio 2006)

«Il Codice da Vinci... È qualcosa di più, e di peggio, della truffa intellettuale denunciata qui e là da giornalisti che si sono presi la briga di sbrogliare, nel guazzabuglio di quelli che ci sono presentati come «i fatti», la parte di documento e quella di fantasia. È un film che, puntando senza dirlo su alcuni fra i temi più ambigui dell'immaginario politico contemporaneo, flirta anche con il peggio.

Tre libri molto utili sono usciti di recente in Francia, scritti da Pierre-André Taguieff, Philippe Muray e René Rémond.


Quello di Pierre-André Taguieff, La foire aux illuminés, consente di capire come questo sfoggio di falsa scienza e semplicemente di falsità, l'accozzaglia di credenze in una congiura mondiale fomentata all'alba della Storia contemporanea e rimasta impenetrabile fino al nostri giorni, l'illusione di accedere, attraverso il libro e adesso il film, al mistero dei misteri, all'enigma assoluto, attingano a una vena complottistica che fu quella di tutti i totalitarismi.

Quello di Philippe Muray, Dix-neuvième siècle à travers les âges, naturalmente non parla del Codice da Vinci ma stabilisce la genealogia di un «occultismo politico» che ci porta ai grandi illuminati che forgiarono il corpo dottrinario dei fascismi.

E poi Le nouvel antichristianisme di René Rémond, che raccomando a tutti coloro che, cristiani o no, subodorano il cattivo profumo di regresso e di oscurantismo — massì, di oscurantismo! —, di odio del pensiero e della vera scienza che aleggia sui processi istruiti, questi ultimi tempi, contro una Chiesa che, da Pio XII a Benedetto XVI, è ritenuta colpevole di tutti i mali.
Si comincia a sapere che il famoso Priorato di Sion, che nel film occupa un posto essenziale e ci è presentato come un Ordine occulto, fondato mille anni fa da Goffredo di Buglione e votato a preservare quel Santo Graal che sarebbe stato il segreto del matrimonio di Gesù e Maria Maddalena, è un'associazione creata dopo la Seconda guerra mondiale da una banda di scansafatiche nostalgici di Vichy. Mentre si sa meno come il patronimico del personaggio di Dan Brown — il Radcliffe di Angeli e demoni — plagia quello di John Readcliff, presunto autore di un Discorso del rabbino degli anni 1860 e considerato uno dei testi precursori dei Protocolli dei Saggi di Sion.

Quel che si sa appena un po' meglio è che l'idea paranoica di una verità nascosta fin dalla notte dei tempi da potenti stirpi di congiurati, il credo scientifico alternativo in un governo mondiale con codici che spetterebbe decifrare ad alcuni iniziati rientrarono in tutte le elucubrazioni degli emuli francesi del III Reich: la lotta, non delle classi, ma delle società segrete, vero motore della Storia? Ma sì! Era la convinzione, prima di Dan Brown, del saggista Henry Coston il quale, denunciato negli anni Trenta il «pericolo ebraico», finì la sua vita, sessant'anni più tardi, ossessionato dalle sinarchie, dai governi ombra, dalle trilaterali e da altre internazionali massoniche e neomassoniche.

Quello che per ora non si vuole sapere è che spesso basterebbe sostituire, nella prosa e nelle immagini di Brown, l'Opus Dei con la Compagnia di Gesù, il personaggio di Silas con quello di Loyola, o la «guardia bianca » del Papa con gli «uomini in nero» della Compagnia di Gesù, per ritrovare il tono delle diatribe antigesuitiche che infiammarono il XIX e poi il XX secolo e culminarono con l'invio sul fronte dell'Est o a Dachau di deportati con il marchio «nzv», letteralmente «non affidabili, come gli ebrei». Il loro crimine era di essersi mostrati successivamente complici del giacobinismo, del bolscevismo, dell'internazionale ebraica e infine — ma qui era vero — di una resistenza tedesca antinazista alla quale, per esempio a Kreisau, aderirono da eroi.

Non sto difendendo l'Opus Dei, naturalmente. Ma ricordiamoci che le parole hanno una storia e che, dietro a queste parole, cioè dietro al fantasma di una confraternita di monaci mafiosi e assassini che non avevano altro obiettivo se non di sfruttare sistematicamente l'universo, c'è un peso di delirio e di crimine che evoca ricordi paurosi e contro il quale non è inutile mettere in guardia il pubblico.

Che i primi interessati non lo facciano, è una cosa. E in questo, fra parentesi, c'è un esempio di sangue freddo su cui potrebbero meditare gli altri offesi che, confrontati poco tempo fa a certe «caricature» che avevano una carica simbolica e una risonanza dieci volte minori del Codice da Vinci, reagirono con l'esagerazione che sappiamo. Ma questo non significhi, per altri, l'obbligo di tacere anch'essi! Questo non impedisca, qui, ad un agnostico ed ebreo, di dire il disgusto che gli ispira ciò che chiamerà, con Freud, la marea nera del nuovo anticattolicesimo.»

1 commento:

Duque de Gandìa ha detto...

Confesso che se avessi un pò più di tempo, scriverei qualche infuocato post "adversus Aereses" su questo malato interesse sulla vita sessuale di Gesù che dipende da una visione manichea della sessualità per cui un Gesù casto sarebbe divino mentre un Gesù sposato e con figli sarebbe la prova che non era il Figlio di Dio.

I Cristiani credono che Gesù è divino perchè è risuscitato dai morti non in base al suo stato civile. E' tanto difficile accettare che Gesù non aveva una donna? E Giovanni Il Battista? Gliela vogliamo trovare uno straccio di fidanzata?:)

P.S. Ho visto il film è mi sono divertito tantissimo! Meglio di Harry Potter: complimenti al regista.
La scena del concilio di Nicea con i vescovi casinari che si tirano gli oggetti è da piegarsi in due dalle risate:)

"-Poi i cristiani cominciarono a perseguitare i pagani...
-o erano i pagani che perseguitavano i cristiani?"
Da ridere fino alle lacrime