mercoledì, novembre 22, 2006

Santa anche subito /6

Ovvero: la patrona delle casalinghe (disperate)

In illo tempore: "Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: "Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti".

Ma Gesù le rispose: "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno.

Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta".


(Luca X, 38-42)

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La sera di domenica (19 novenbre '06) nella elegante dimora milanese di Daniela Santanché si è festeggiata l'uscita di "Fuori onda": ennesimo libro di Emilio Fede.
Tra gli ospiti accuratamente selezionati da madama Santanchè ci sono uomini politici (da Roberto Formigoni a Ignazio La Russa), vip (da Simona Ventura a Santo Versace) e pure una decina di giornalisti. Dulcis in fundo per festeggiare il sempre a lui devoto direttore del TG4, arriva a sorpresa da Roma Silvio Berlusconi che si diverte a intrattenere gli ospiti con barzellette, frizzi e lazzi fino ad oltre le due di notte: «è la prima sera di relax che mi prendo da non so quanto...».

A tarda sera, finita la cena vera e propria, si va in mansarda e lì comincia il pettegolezzo politico a cui "Il Cavaliere" non si sottrae ma, anzi, va a briglia sciolta: «Il governo non cadrà, non ora e neppure domani. La questione è semplice, manca il killer». Allo stato attuale se cadesse il governo Prodi nel centrosinistra non ci sarebbe nessuna altra personalità così forte da riuscire a mantenere in piedi la maggioranza sino alla fine naturale della legislatura. Inoltre:«Anche i miei senatori -dice Berlusconi- non hanno nessuna voglia di tornare a casa adesso, lo hanno già dimostrato nelle ultime votazioni».
Evidente perciò la conclusione del ragionamento del Cavaliere.
Se il Governo Prodi-come è nelle previsioni- durasse fino al 2011 un Berlusconi ottuagenario non può considerarsi adatto per candidarsi quale premier del centrodestra: «Ho già dato, l'uomo giusto c'è già ma per favore niente nomi». Anche sul Quirinale non sembra avere dubbi: «Per carità, con la politica operativa ho chiuso. Per il capo dello Stato il nome lo faccio: Gianni Letta».
Silvio Berlusconi, tra una barzelletta e l'altra, annuncia inoltre di di star preparando un libro autobiografico sulla propria carriera politica dall'evocativo titolo: «Il calvario della libertà».

Fra i giornalisti presenti ben pochi sembrano aver dato valore politico alle esternazioni berlusconiane dato che soltanto due testate hanno proposto ai propri lettori un resoconto della serata a casa della Santanchè. La Repubblica ha relegato la notizia nella cronaca mondana milanese, invece Alessandro Sallusti ha pubblicato uno strillato articolo sulla prima pagina di Libero, riproponendo parola per parola il verbo berlusconiano.

Paolo Bonaiuti deputato di Forza Italia, portavoce del Cavaliere, ha negato che Berlusconi voglia abbandonare la guida del partito e della coalizione, e che ciò che scrive Libero sono «panzane che non stanno né in cielo né in terra». Anche Berlusconi si è affretato a dichiarare che non avrebbe mai tradito i propri elettori.

Intanto, il direttore di "Libero", Vittorio Feltri ha annunciato querela all'indirizzo di Paolo Bonaiuti che a quella cena non era presente, e non può perciò smentire o confermare un bel niente, mentre il giornalista Sallusti c'era!
A fine giornata è sceso in campo lo stesso Silvio Berlusconi a placare le polemiche con una telefonata a Feltri -una telefonata "tra gentiluomini"- nella quale Berlusconi ha dato l'interpretazione autentica del proprio verbo: 1) Il Cavaliere non intende ritirarsi dalla politica attiva, solo non sarebbe interessato a far parte di un eventuale governo di larghe intese; 2) Non è Berlusconi ad avere bisogno di un killer "ma è la situazione che lo richiederebbe"; 3) Il Cavaliere non sta scrivendo un'autobiografia, ma un saggio.

Qualcuno ha anche ipotizzato che essendo la padrona di casa una deputata di Alleanza Nazionale, così come tanti altri ospiti a quella cena, ventilando la propria "abdicazione" Berlusconi abbia solo voluto essere gentile con quelli che sognano un Gianfranco Fini leader della "Casa delle libertà".

Nel dubbio molti hanno sottoposto alla onorevole Santanchè il testo con le dichiarazioni del "Gesù di Arcore" chiedendole se fosse un testo "canonico" oppure "apocrifo".
Ma sagiamente l'intelligente signora dei salotti non ha vuluto entrare nella querelle dichiarando: «non sono abituata a origliare le conversazioni dei miei ospiti». E poi, come dovrebbe fare ogni buona padrona di casa, era tutta intenta ad impartire ordini alla servitù!
Ma Daniela Santanchè non nasconde la soddisfazione per la buona riuscita dell'evento mondano: «Saranno 15 anni che Silvio non partecipa a una festa in un'abitazione privata!».
Quasi un Giubileo.

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