sabato, luglio 09, 2005

Libri in valigia

Vita di Ipazio, Callinico, Città nuova

Bisanzio e la sua civiltà, Alexander Kazhdan Ed.Laterza

L’uomo bizantino a cura di G.Cavallo Ed Laterza

I Bizantini in Italia, Giorgio Ravegnati Il Mulino

La leggenda di Redenta Tiria, Salvatore Niffoi, Adelphi

Luglio, col bene che vi voglio...

Avevo tante cose su cui esprimere la mia inutile opinione, in quest'ultima settimana…

Volevo commentare la tristissima figura della premiata cantanteria italiana al Live 8 di sabato 2 luglio.
Per non parlare del dramma del pubblico presente al solo fine salutare la mamma e fregandosene del fatto che ogni volta che noi occidentali ricchi e superficialii schiocchiamo le dita ammazziamo sul colpo un bimbo povero e negro.

Io ho paura che un giorno non lontano anche un povero bimbo di colore - magari dopo che un missionario comboniano gli avrà servito spinaci in scatola - avrà l’energia per schioccare anche lui le dita, e mi fulmini sull’istante, mettendo fine alla mia vita prima ch’io abbia trovato un plausibile scopo.

Gli anglosassoni hanno un modo d’esprimere la loro dimensione pubblica inconcepibile per noi italioti.
Mettono nei pubblici proclami inneggianti alle virtù civiche, un patos ed una prosopopea che noi troveremmo solo ridicoli.
Esempio paradigmatico è Madonna che ad Hyde Park cantava “Like a prayer” tenendo per mano una donna africana “salvata” da LiveAid dell’ ’85. In versione quindi Madonna "delle grazie": era pur sempre il 2 luglio, no?
(Chi la capisce la battuta merita tutta la mia stima)


Meraviglioso il pubblico anglosassone: partecipe, sinergico, e soprattutto numeroso.

Oggi, dopo gli attentati terroristici a Londra vedo tutti i telegiornali che danno notizia delle italiche manifestazioni di solidarietà organizzate da sindaci ed associazioni religiose: come sempre quattro gatti che sembrano passare di lì per caso.

Avrei consigliato a Walter Veltroni di attendere alcuni giorni prima di pensare ad autocelebrare solenni esequie laiche. In una nazione dove in un giorno non è possibile nemmeno organizzare l’uscita di quattro amici per ritrovarsi intorno al tavolino di un Pub pseudo-scozzese, bisognerebbe spendere un po più di tempo per cercare di portare in piazza una “vera” manifestazione popolare di solidarietà ai sudditi di Sua Maestà britannica!

Avrei anche voluto fare un post che evidenziasse l’epurazione dell'espressione "anticristiano" del testo del telegramma di cordoglio che Benedetto XVI ha inviato al cardinale di Westminster…

Avrei voluto fare un post che commemorasse una di quelle ricorrenze che rammento solo io, come i 700 anni dalla morte del Beato Papa Benedetto XI (7 luglio 1305)

Avevo pensato di perdere tempo su un post che commentasse il nuovo stile dell’abbigliamento pontificio di Joseph Ratzinger, ed ho in serbo molte invettive sullo stile espressivo utilizzato da Vittorio Messori nel suo ultimo libro, che sono riuscito a terminare di leggere solo in virtù della mia devozione per Pio IX risalenti ai tempi non sospetti in cui si pensava lontana la sua beatificazione.
È inutile che Messori faccia l’introduzione di un testo di fine ottocento se poi il lettore non riesce a capire chi sia lo scrittore contemporaneo e chi no!

Ed a proposito di dibattiti sulle “capacità espressive”, sono stato privatamente interrogato se veramente io fossi un fan di Biagio Antonacci.

Avrei avuto voglia di spiegare la mia folgorazione sulla via di Antonacci.
Invero ho passato la mia adolescenza con Gianluca Grignani in qualità di demone tutelare.


Ma (forse) di tutto ciò scriverò al ritorno del mio lungo peregrinare verso la Figlia del Vento cinta dal mare.

Saluto con un ampio inchino i miei 4 lettori, di cui continuo a stupirmi della pazienza, e bacio devotamente la sacra pantofola di coloro che m’hanno temerariamente linkato.

Post Scriptum
Dato che starò lontano dal mio blog per tre settimane, vi dò il permesso di lasciare il vostro commento su tutti i post che vorrete "imbrattare", con la rassicurazione che i miei fulmini li vedrete scagliarsi solo ad agosto inoltrato...

mercoledì, luglio 06, 2005

IMPERA D'OCCIDENTE:

"Ecco come si presenta oggi l'Occidente: come una terra di penitenti che si battono il petto ogni volta che qualcuno gli sferra un colpo."

martedì, luglio 05, 2005

Il cappellone degli spagnoli/2


Zapaterolandia avanza!
Trasborda, come un rullo compressore travolge e stravolge il concetto di matrimonio.
La legge è stata approvata, già centinaia di coppie omosessuali son pronti a tirare fuori “le carte” necessarie per convolare a “giuste nozze” e poi “avere” tanti bebè che ancor più incrementino le gioie del focolare.
La legge è stata varata e la festa di battesimo è stata la sfilata dell’orgullo gay sabato 2 a Madrid.
In testa al corteo la ministra della Cultura Carmen Calvo, gagliarda Andalusa poco meno che cinquantenne, è passata all’incasso. Se uno le chiede se teme il referendum che sembra volere l’opposizione, la signora, movendo appena la capigliatura e aggravando una ruga d’espressione nell’alzare le sopracciglia, replica con graziosa ironia: “Un referendum? Quale referendum? Guardi che il referendum l’ha già fatto il Parlamento”.
A un altro la ministra dice una cosa strana che intercetto ma credo di non capire: “Non si governa con la morale ma con la maggioranza, che è poi quel che ha deciso questa legge” (ma davvero morale e maggioranza sono concetti rivali?).
Poi, mirando dritta negli occhi dell’interlocutore, aggiunge quasi vendicativa: “Per la prima volta la Spagna non è arrivata in ritardo all’appuntamento con la storia”.
Come dire: tiè! Come dire: pensavate che eravamo un popolino di cafoni che mangiano jamòn serrano alle dieci di mattina e si sventolano con ventagli da quattro soldi? Di rozzi che si divertono con il sangue dei tori? Di buzzurre che danzano sevillanas al rumor di nacchere? Manco per niente. Abbiamo fatto una legge che voi ve la sognate, cari i miei europei della cippa, cari i miei compagni della Grande Sinistra europea sempre pronti a far lezione di politica a noi che siamo stati sotto la dittatura per quasi mezzo secolo e non smettete di ricordarcelo.

Così legge fra le righe degli eventi l’inviato del Foglio.

Questo stralcio di articolo mostra che è terribilmente cruda l’analisi di quel Joseph Ratzinger che, poco prima di diventare papa disse, e scrisse, che l’Europa odia se stessa. Gli europei occidentali non amano la propia storia. Non c’è orgoglio pèr la propria civiltà.
Se uno spagnolo – e se poi è il ministro della cultura!- è convinto che la Spagna sia sempre arrivata in ritardo nel consesso delle nazioni civilizzate... beh!, vuol dire che si vergona delle proprie radici ( che tra l’altro sono a doppio filo legate alla storia stessa della religione cattolica!).
Ma ci si immaginerebbe tanta sciatteria intellettuale da un ministro "europeo"- per quel che l'aggettivo possa, aimè, ancora significare!- della "cultura"? Per quel che il sostantivo "cultura"possa ancora significare.
E come se un italiano pensasse che le sue radici culturali siano: mafia, pizza e ‘manduline’: drammatico assai, io trovo. Drammatico assai.

lunedì, luglio 04, 2005

segni della fine del mondo/2

Dopo l'inabissarsi a Napoli del "Padre Pio", in Australia è crollato uno dei "Dodici Apostoli"

sabato, luglio 02, 2005

Breve compendio che spiega la necessità del Compendio

Ovvero :l’orrido Langone –sul Foglio del 30 giugno- si è prodigato in una divinamente ispirata
Difesa delle formule della dottrina cattolica da imparare a memoria come si fa con le canzoni di Vasco Rossi

1. Perché un compendio del catechismo?
*Perché il catechismo integrale pubblicato nel 1992 è un discreto macigno le cui dimensioni respingono i pigri e gli indaffarati.

2. Essendo l’accidia un peccato capitale non era meglio che i poco volenterosi fossero lasciati al loro destino?
*No, perché la Chiesa è cattolica cioè universale. Imitando Cristo si rivolge a tutti.gli uomini senza distinzione di lingua, colore, presunta moralità. Siamo tutti peccatori e Cristo è morto per salvare tutti.

3. Come mai il testo è strutturato a domande e risposte?
*La superbia dell’uomo.contemporaneo è una patina superficiale sotto la quale brulicano le domande di sempre sulla vita, sulla morte, sulla verità. Le risposte a queste domande le conosce solo la Chiesa: se non le fornisse commetterebbe una imperdonabile omissione.

4. Perché nell’introduzione si parla di un’eventuale memorizzazione del testo?
*Non c’è scienza senza ritenere ciò che si è inteso, come dice quel grande catechista di nome Dante.

5. Ma non si può ritenere senza ricordarsi le parole precise?
*Si può ma è più difficile. Gli spettatori dei concerti di Vasco Rossi seguono in coro le loro canzoni preferiti, favoriti dalla metrica, dalla rima e appunto dalle parole precise. Se non ci si ricordano le parole o non ci di ricorda niente o si fa una fatica doppia per ricordare qualcosa.

6. Perché nel compendio ci sono molte immagini sacre?
*Le immagini sacre sono lo splendore del cristianesimo, piacciono agli stranieri, agli analfabeti, a chi si è stancato di leggere e a chi ama la bellezza.

7. Perché le immagini appartengono tutte a maestri del passato dal Beato Angelico a Jan van Eick?
*Perché gli artisti contemporanei sono in ritardo col loro tempo, sono ancora così impegnati a dissacrare che non si sono accorti che il modo è stato già abbondantemente dissacrato e che il loro apporto non è più determinante.

8. Perché l’unico artista presente con due opere è El Greco?
*Questa scelta forse inconsapevole ma certamente ispirata testimonia il nostro acceso desiderio di riunione con i greci e in generale con i fratelli ortodossi.

9. Qualora le chiese orientali riconoscessero il magistero petrino dovrebbero rinunciare ai loro splendidi riti?
*No di certo, Roma non intende assolutamente uniformare i riti perché sa che la ricchezza liturgica è anche una ricchezza spirituale.infatti nel Compendio sono presenti due bellissime preghiere della tradizione bizantina e siro-maronita.

10. Qualcosa nel Compendio poteva essere fatto meglio?
*Ogni opera umana è perfettibile e il Compendio non va confuso con la Bibbia, che è ispirata dallo Spirito Santo. Ad esempio i Dieci Comandamenti, citati in varie forme all’interno del testo, potevano essere riportati in appendice, a fianco delle altre formule di dottrina cattolica, per facilitarne la memorizzazione.

11. A proposito, c’è chi ha criticato la traduzione della fede in formule?
*È stato Massimo Cacciari che ha letto tanti libri ma forse non il più bel titolo di Raymond Cerver, “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”. Un cristianesimo ridotto a dichiarazione d’amore, con un amore la cui accezione è scritta da ognuno a modo suo, in breve tempo diventerebbe una babele di sentimenti diversi, in comunicanti e conflittuali. Quello che conta è l’acqua, certo, ma senza la bottiglia si spanderebbe in terra e non potrebbe dissetare.

12. Perché il Compendio è rilegato?
*Perché deve rimanere molto a lungo nelle nostre case e deve essere letto o anche solo consultato di frequente senza che si rovini.

13. Perché è disponibile in due formati?
*Come la Chiesa si rivolge ad ogni singolo uomo il Compendio si rivolge ad ogni singolo lettore, con le sue diverse esigenze. C’è chi preferisce i caratteri grandi, molto leggibile, chi invece dà la priorità alle piccole dimenzioni, magari per infilarlo in borsetta. L’edizione tascabile serve anche perché nessuno possa giustificare il mancato acquisto con l’alibi del prezzo inaccessibile: solo 9,50 euri.

14. Perché si trova in vendita anche negli autogrill e nei supermercati?
*Perché Cristo va portato ovunque ci siano uomini, anche se appaiono in altre faccende affaccendati. Il Compendio dovrebbe essere regalato ai detenuti nelle carceri e messo e messo a disposizione dei clienti negli alberghi, specie in questa stagione di vacua vacanza.

15. Perché le preghiere sono anche in latino?
*Perché il latino è la lingua universale del sacro così come l’inglese è la lingua universale del profano. Non è straniero il paese in cui si può entrare in una chiesa e recitare insieme a persone fino a quel momento sconosciute la stessa Ave Maria. Per gli italiani e in generale i popoli di lingua neolatina è anche un modo per annaffiare e rincalzare le proprie radici, linfa e speranza delle nostre foglioline.

Chiaro Conciso e Compendioso



Alla vigilia della festa dei santi Apostoli Pietro e Paolo il sovrano pontefice “ccioiosamente” regnante ha approvato “motu proprio” il Compendio del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Non è un nuovo catechismo, ma un mega riassunto del Grande Catechismo, pubblicato nel 1992, che fu elaborato da un comitato presieduto dall’allora cardinal Ratzinger il quale ha anche supervisionato la stesura di questo “Bignami”della dottrina cattolica. Infatti Joseph Ratzinger ben due volte compare nell’introduzione: come papa e come cardinale presidente della speciale commissione.
Sicuramente la promulgazione da parte di Benedetto XVI di questo “sacrosanto bignami” pone un eccelso sigillo sulle sue ultra decennali battaglie “per confermare i fratelli nella fede” e pone quest’atto solenne quasi aurora radiosa del suo prezioso ministero che ora ha da svolgere per chiarire a tutti -cattolici e no- ciò che è conforme con 2000anni di mentalità cristiana e ciò che le è estraneo nonostante gli strati di pennellate spiritualistiche di tanto attuale pensiero pseudocattolico.

Il Compendio è stato indirizzato “ai Cardinali, Patriarchi, Arcivescovi e Vescovi”,e per ciò simbolicamente donato papa ad alcuni prelati; in primis al suo braccio destro nella stesura del Catechismo (e del suo Compendio), ovvero l’arcivescovo di Vienna Cardinal Schoenborn di cui noi, -sine pudore- caldeggiammo l’elezione al Soglio.
Ma nella cerimonia tenutasi nella Sala Clementina il 28 giugno, Benedetto XVI ha consegnato il Compendio anche ad allegre famigliole con tanto di "gremlins" al seguito, proprio ad evidenziare visivamente che oltre che al clero questo catechismo è particolarmente indirizzato al popolo di Dio.
Plebi Dei”: come si legge nella dedica di Sisto III alla sommità del mosaico dell’arco trionfale in Santa Maria Maggiore, anche quello sublime catechismo per il popolo.
Popolo che devesi intendere nel senso più sanguigno, e non nell’accezione colta dei teologi.
Popolo dei fedeli intesi come plebaglia anagraficamente cattolica ma tanto ignorante del cristianesimo ed irrazionalmente nemica dei “divini misteri”.
Per noi plebe cristiana scristianizzata è pensato il Compendio.
Proprio per chi comprerà il catechismo solo per posizionarlo in bella vista nella libreria accanto ai volumoni dei classici della letteratura che non si sono mai letti. O magari verrà sfogliato pruriginosamente per vedere che si dice riguardo al sesto comandamento, nella speranza che poi per sbaglio cada l’occhio sulle pagine che parlano della preghiera e del rapporto interiore con Dio.
E Amen.

venerdì, luglio 01, 2005

about a boy/7

Finalmente la figura genitoriale se ne è andata.
Non prima però di far scelta scorta di prodotti alimentari ad altissimo contenuto calorico non proprio adatti ad una dieta estiva, al fine di nutrire la propria prole.
Ho tentato di spiegare alla figura parentale che ormai la prole ha raggiunto una soddisfacente percezione del proprio “io e delle sue voglie” da renderlo abile a procacciarsi autonomamente il cibo in un qualunque supermercato; ma un tale linguaggio, aimè, non è intelleggibile per una figura parentale del meridione d’Italia.