venerdì, aprile 02, 2010

Venerdì Santo [6]


Prostriamoci davanti alla Croce di Nostro Signore, e rendiamo i nostri omaggi di adorazione, di riconoscenza e di amore alle piaghe de' suoi piedi, delle sue mini, e sopratutto a quella del costato.
0 quanto sono venerabili queste piaghe, e come a ben giusto che i nostri cuori si struggano di amore nel contemplarle!
0 piaghe adorabili del mio Dio, non posso onorarvi quanto vorrei, ma vi offro i sentimenti co' quali vi onorarono Maria e S. Giovanni, quando, deposto Gesù dalla Croce, vi bagnarono delle loro lacrime. E ne ho ben diritto di farlo, poichè Maria essendo mia madre e S. Giovanni mio fratello, i loro meriti sono un bene di famiglia, di cui posso liberamente disporre in mio favore.


I. Niuna cosa a più giusta della divozione alle cinque piaghe.
— Non sarebbe uomo, ma un mostro senza cuore quel figlio, che guardasse con indifferenza e senza sentimento alcuno di compassione, di riconoscenza e d'amore, le piaghe di suo padre, ricevute forse per salvargli la vita, e procurargli nello stesso tempo i piu grandi beni. Assai peggiore di questo figliuolo ingrato e senza cuore sarebbe quel cristiano, che non avesse che indifferenza per le piaghe del Salvatore: perche queste piaghe adorabili Gesu Cristo le ha ricevute per salvarci dall'inferno e per aprirci ii cielo, e per offrirci in esse tante sorgenti di salute, ove noi possiamo attingere grazia, forza e consolazione.
0 anima cristiana, esclama S. Bonaventura, come mai al ricordo di queste piaghe puoi tu contenere i tuoi trasporti? L'amabile Gesu si fa ai piedi, alle mani, una larga ferita per riceverti, e tu non hai fretta di entrare? si è aperto il costato per darti ii suo cuore, e tu non vai ad unirti con lui? Ah! per me, continua il Santo Dottore, io amo di abitare in queue piaghe; ed e in loro che voglio farmi una triplice dimora. La prima nei piedi del mio Gesu, la seconda in quella delle sue mani, la terza nella piaga del suo sacro costato. In loro voglio prendere il mio riposo, ivi voglio vegliare, leggere, conversare.
0 piaghe amabilissime, sempre gli occhi del mio cuore saranno fissi sopra di voi; il giorno dal levar del sole fino al tramonto, e la notte ogni volta che il sonno si ritirera dalle mie stanche palpebre. Ma sopratutto mi ritirero nell'apertura del sacro costato per parlare al cuore del mio Signore ed ottenere cio chevorre.
O Gesu, dice nel medesimo senso S. Bernardo, il vostro costato e traforato per darci ingresso al vostro cuore, e rivelarci per mezzo di questa piaga visibile la piaga in¬visibile del vostro amore. Vi applichero le mie labbra, e vi succhiero il miele dell'amore e l'unzione delle consolazioni divine. Saremmo noi i figli dei santi, se dopo tali esempi, non avessimo una tenera divozione alle cinque piaghe?

II. Grazie annesse alla divozione delle cinque piaghe.
— L'anima trova in queste piaghe tutto quello ch'e necessario ed utile all'eterna salute. In nessuna cosa ho trovato, dice Sant'Agostino, rimedio piu efficace a guarire tutti i mali dell'anima. Quali che siano le malattie spirituali, aggiunge S. Bernardo, la meditazione assidua delle piaghe del Salvatore, ne a la guarigione. Chi mirera le mie piaghe, dice lo stesso Gesu per bocca del suo Profeta, si convertira. Il cuore di Gesu è un oceano, e le piaghe sono i canali per dove scorrono le acque della grazia e della misericordia, dice sempre S. Bernardo. Infatti a in queste piaghe che si forma la fede viva, che si dilata la confidenza in Dio; e sopratutto in esse che la carita si accende e riluce la Speranza della gloria infinita.
A forza di considerare l'eccesso di amore, che apri queste piaghe per noi, vili creature e miserabili peccatori, il cuore diviene tutto fiamma, e non si puo vivere che di amore. Cosi Sant'Agostino chiama queste piaghe sacratissime il suo rifugio nelle pene, il sun asilo nelle tribolazioni, il sun rimedio nell'infermita dell'anima; ivi S. Tommaso d'Aquino attinse tutta la sua scienza; ivi S. Francesco d'Assisi a forza di meditazione attinse gli ardori serafici della sua carita, e divenne un miracolo di somiglianza con Gesu Crocifisso; da essa San Bonaventura attinse quello spirito di pieta che imbalsama tutti i suoi scritti. Questo degno discepolo di S. Francesco, consumò i piedi del suo crocifisso a forza di baciarli, e non cessò di esortare tutti i fedeli a gustare essi stessi le gioie ineffabili e l'unzione di pieta deliziosa, attaccate alla devozione di queste sacre piaghe.
Se non potete, dice l'Imitazione di G. C., innalzarvi alle alte contemplazioni, guardate umilmente nelle piaghe del Salvatore, e vi troverete consolazioni e forza. Son queste le nostre disposizioni?


COLLOQUIO EUCARISTICO.

— 0 piaghe divine di Gesù, scuola vera di sapienza, sorgente di carita e di vita, i con tutta l'anima che vi adoriamo, sempre vive ed aperte nel Sacramento adorabile dell'Eucaristia, e, baciandovi con trasporto, da Voi imploriamo un orrore grande al peccato, un'innocenza vera e perfetta, lute alla mente, fermezza alla volonta, ardore all'anima!
SI, o Gesu, imprimete nel nostro cuore il segno santo di queste adorabili piaghe, purificate col loro sangue l'anima nostra, infiammandola di un amore profondo che la consumi ed abbelli.
Anzi, o Gesu, permettete che sempre noi abitiamo in questo divino rifugio, dove solo possiamo trovare un po' di pace, di conforto, di coraggio; dove solo siamo sicuri di trovare la forza per vincere il demonio, la carne ed il mondo; dove solo, inabissati in un oceano d'amore, in una fornace di carità, possiamo suscitare nell'anima nostra quell'incendio che, consumandoci continuamente, olocausti di espiazione, ci renderà degni di venir un giorno a possedervi in Cielo.

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