domenica, dicembre 26, 2004

ADVERSUS HAERESES III

Vigilia di Natale, Canale5 manda in onda la registrazione del “ XII concerto di Natale in Vaticano”.
‘Apre le danze’ la nota cantante israeliana Noa: nota per partecipare tutti gli anni al concerto di Natale in Vaticano.
Per trasportare l’uditorio nella più tradizionale atmosfera natalizia, alla splendida voce di Noa viene affidata l’esecuzione di 'Silent night' (Stille nacht); come ci tiene a precisare con entusiasmo la presentatrice Cristina Parodi, Noa ha modificato il testo per adattarlo alla sua cultura e alla sua sensibilità religiosa: Noa è ebrea.
Io mi domando se il lavoro di cantante non dovrebbe consistere nell’interpretare le canzoni anziché reinterpretarne, cioè modificarne il testo in base alle, seppur legittime, convinzioni personali? Mi domando se Noa avesse dovuto cantare”Siam tre piccoli porcellin”, si sarebbe sentita a disagio a prestare la voce ad un animale impuro e lo avrebbe sostituito con qualche animale incontestabilmente kosher del tipo: ‘ siam tre piccoli caprettìn’.

Noa come ogni ebreo non crede che in quella notte santa sia nato nessun ‘Pargol divin, mite agnello Redentor’ ma lei è una cantante, ed un certo rispetto filologico glielo avrebbero dovuto inculcare a scuola di canto! Ciò che si chiede ad un cantante non è di essere convinto intimamente delle parole che pronuncia, ma che con la sua arte riesca a rendere manifesti i sentimenti dell’autore. Nessuno ascoltando Katia Ricciarelli che canta l’ Ave Maria pretende che lei in privato continui a sciorinare rosari, e un cantante lirico può partecipare al verdiano “Don Carlos” pur sapendo perfettamente che la storia della monarchia spagnola è differente da quella descritta da un librettista romantico.

Forse Noa ha pensato a tutto questo, ma poi ha concluso che Astro del Ciel non è esattamente lo Stabat Mater di Pergolesi e che nessun melomane si sarebbe stracciato le vesti per il suo glissare ogni riferimento al tema ‘Incarnazione’ in una canto natalizio.

Avrebbe dovuto fare "obiezione di coscienza" e rifiutare di dar voce ad un canto marcatamente cristiano, proponendo qualcosa in cui la sua sensibilità culturale si poteva riconoscere pienamente; ad esempio i salmi come il salmo 129 (De profundis)o il salmo70 (Miserere) o il salmo 21: “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?

1 commento:

Luciano ha detto...

Posso fare un'OBIEZIONE? Perché invece di parlare della povera Noa non parliamo del ridicolo vestito indossato dalla Parodi? Sembrava un insaccato pronto per la bollitura di Natale. E per il concerto: vorrei rimarcare il fatto che c'era pure Mick "Red" Hucknall! Noa è il meno peggio!