In Italia, la Chiesa Cattolica ha scelto il 17 gennaio; giorno che precede l’inizio della settimana di preghiera per l’unità dei cristiani; come giornata del dialogo ebraico-cristiano.
Dialogo a livello teologico: si fissa un tema “alto”quale: la giustizia divina; il perdono; il perchè del dolore e della morte; ed altre facezie dello stesso calibro su cui piace dire la propria ai teologi di ogni osservanza.
In tale occasione c’è sempre il giornalista di turno che pone l’asettica domanda di rito alla personalità ebraica – più o meno competente – che gli capita sotto mano:
A che punto sono i rapporti tra ebrei e cristiani?
Che fantasia!
Anche i fratelli maggiori non è che brillino per originalità;la risposta è una diplomatica lamentazione.
Con il Concilio Vaticano II, la Chiesa ha dato una svolta radicale al millenario pregiudizio antiebraico cancellando l’ignobile accusa di deicidio; c’è da parte ebraica la volontà di un dialogo sereno, ma!
C’è sempre nell’ultimo anno trascorso qualche “magagna” a carico del Vaticano – una beatificazione, o il non aver messo all’indice un film di Gibson,o il continuare ad insegnare ai fedeli che Gesù è il Figlio di Dio – che segna un doloroso passo indietro rispetto alla “Nostra Aetate”- qualcuno che la cita, l’ha letta mai veramente?- che riporta “pericolosamente”la Chiesa Cattolica su posizioni preconciliari.
Quest’anno la vigilia di tale data non poteva avere prologo migliore:la polemica sui bambini ebrei sottratti all’epoca della shoà da cattolici che si sarebbero rifiutarono di restituirli ai parenti, con tanto di benedizione di Papa Pacelli; polemica divampata con la pubblicazione sul Corriere della sera dopo un articolo dello storico Alberto Melloni in data 28 dicembre: commemorazione liturgica dei Santi Innocenti. A me personalmente la data ha molto colpito e mi chiedo se il cattolico –mah!- Melloni non abbia cercato volutamente il parallelismo tra l’antico Erode e “l’agghiacciante”- dice lui - atteggiamento di PioXII.Ho troppa fantasia?
Il dubbio che gli ebrei centrino poco in questo discorso, e che invece si sia trattato di una polemica intracattolica al fine di provare l’esistenza di una Chiesa “matrigna” a cui si contrappone la Chiesa buona, animata da uno“spirito” democratico, parlamentare e terzomondista, nessuno potrà togliermelo dalla capoccia; ma tutti scrivono che Melloni è un uomo d’onore!
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