giovedì, gennaio 20, 2005

"PAUSANIA" Time-OutLand


E sono andato a vedere ALEXANDER.
Ascoltando i commenti di chi usciva dal cinema – molte distinte coppie ultrasessantenni di cui almeno uno esser dovea, un reduce dal Classico – nessuna voce si accodava allo scalpore americano per l’omosessualità, gli unici commenti perturbati (e non) erano per i “labbroni” di Angelina Jolie.

- Ma poi, quell’attrice! Sempre così acida, con quei labbroni! Recita sempre protendendo avanti quei canotti!

Quindi mi avvio a prender il meraviglioso posto assegnatomi; ringraziando mille volte Dio che la vecchia matta “puzza di alcol e di piscio” si sia alzata dalla mia fila; gentilmente scacciata da una borghesissima – e, Deo gratias, profumatissima – coppia che reclamava le esatte poltrone segnate sul biglietto; andandosene brontolando verso i sopraggiunti un sommesso “rotti in culo!”: un propedeutico indizio sulla vicenda biografica del re macedone?

Per ripicca all’affronto subito la “disturbata” và a cercare posto in tutt’altra direzione dove i “sullodati” non possano darle fastidio. Meno male. Quell’odore di putrefazione nelle vicinanze, avrebbe reso iperrealistiche - e quindi insopportabili - le lunghe scene di cruenta battaglia.
Ma dove avrà trovato sette euro e cinquanta per venire al cinema: sotto ad una bottiglia di maraschino? Per me si è infiltrata dalle porte d’uscita… Vabbè, cerchiamo di concentrarci sull’“evento”. Qui la gente è accorsa aspettandosi qualcosa di… importante.

Mi guardo intorno: che bel pubblico! Molte coppie ornano i seggi della “Candida Rosa”. La giovane supplente di latino occhialuta con filo di perle al collo e con fidanzatino – papillon munito - al braccio; presso sta la tipica cinquantenne professoressa di Lettere e marito di sinistra. Alcuni gruppuscoli di (3 massimo 5) maschi quattordicenni, con la voglia di ottimizzare il tempo fra una serata tra amici e la speranza di saltare a piè pari lo studio d’un capitolo di storia.

Me la immagino la scena:
- La battaglia di Gaugamela?
Allora professorè, ce stava sto Alex a cavallo di Furia cavallo del West, che nel deserto aizzava l’esercito prima della battaglia, no? Che poi sti greci prima de andà a la “guera” erano un po’ come i calciatori, cioè andavano in ritiro prepartita… ma si, professorè che ha capito benissimo! Cioè come Totti obbligato a stà senza Illary… anche se in questo caso Efestione e Hilary hanno solo il taglio di capelli in comune…però questo Alexander non è proprio frocio frocio, perché quando invade l’Afganistan si sposa con una cubana da paura! Vabbè , dunque…
Alexander dà la carica ai greci contro i persiani che in realtà sono gli antichi turchi mussulmani tant’è vero che il loro capo è sputato a quel “Raz de can” di Osama Bin laden che si è fatto cotonare la barba…

Si accomodano nella fila avanti, delle cinguettanti mogli di professionisti, elettrizzate perché pur essendo ignorantissime di storia sentono che i loro mariti le hanno condotte ad un appuntamento culturale. Adunque si principi l’epopea!

Comincia la visione, anzi: comincia la “versione”!
A scuola ho fatto solo versioni di latino, ma comunque mai più di due ore…Oliver Stone se ne è prese tre: ma alla fine devo dire che, se fosse stato mio compagno di classe la mia prof, maneggiando la matita rossa e blu, avrebbe definito la creazione del regista, una traduzione “ad sensum”.
Detto da lei era un gran complimento, era importante se eri riuscito a trovare il bandolo della matassa in una storia degli antichi.

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