sabato, luglio 02, 2005

Breve compendio che spiega la necessità del Compendio

Ovvero :l’orrido Langone –sul Foglio del 30 giugno- si è prodigato in una divinamente ispirata
Difesa delle formule della dottrina cattolica da imparare a memoria come si fa con le canzoni di Vasco Rossi

1. Perché un compendio del catechismo?
*Perché il catechismo integrale pubblicato nel 1992 è un discreto macigno le cui dimensioni respingono i pigri e gli indaffarati.

2. Essendo l’accidia un peccato capitale non era meglio che i poco volenterosi fossero lasciati al loro destino?
*No, perché la Chiesa è cattolica cioè universale. Imitando Cristo si rivolge a tutti.gli uomini senza distinzione di lingua, colore, presunta moralità. Siamo tutti peccatori e Cristo è morto per salvare tutti.

3. Come mai il testo è strutturato a domande e risposte?
*La superbia dell’uomo.contemporaneo è una patina superficiale sotto la quale brulicano le domande di sempre sulla vita, sulla morte, sulla verità. Le risposte a queste domande le conosce solo la Chiesa: se non le fornisse commetterebbe una imperdonabile omissione.

4. Perché nell’introduzione si parla di un’eventuale memorizzazione del testo?
*Non c’è scienza senza ritenere ciò che si è inteso, come dice quel grande catechista di nome Dante.

5. Ma non si può ritenere senza ricordarsi le parole precise?
*Si può ma è più difficile. Gli spettatori dei concerti di Vasco Rossi seguono in coro le loro canzoni preferiti, favoriti dalla metrica, dalla rima e appunto dalle parole precise. Se non ci si ricordano le parole o non ci di ricorda niente o si fa una fatica doppia per ricordare qualcosa.

6. Perché nel compendio ci sono molte immagini sacre?
*Le immagini sacre sono lo splendore del cristianesimo, piacciono agli stranieri, agli analfabeti, a chi si è stancato di leggere e a chi ama la bellezza.

7. Perché le immagini appartengono tutte a maestri del passato dal Beato Angelico a Jan van Eick?
*Perché gli artisti contemporanei sono in ritardo col loro tempo, sono ancora così impegnati a dissacrare che non si sono accorti che il modo è stato già abbondantemente dissacrato e che il loro apporto non è più determinante.

8. Perché l’unico artista presente con due opere è El Greco?
*Questa scelta forse inconsapevole ma certamente ispirata testimonia il nostro acceso desiderio di riunione con i greci e in generale con i fratelli ortodossi.

9. Qualora le chiese orientali riconoscessero il magistero petrino dovrebbero rinunciare ai loro splendidi riti?
*No di certo, Roma non intende assolutamente uniformare i riti perché sa che la ricchezza liturgica è anche una ricchezza spirituale.infatti nel Compendio sono presenti due bellissime preghiere della tradizione bizantina e siro-maronita.

10. Qualcosa nel Compendio poteva essere fatto meglio?
*Ogni opera umana è perfettibile e il Compendio non va confuso con la Bibbia, che è ispirata dallo Spirito Santo. Ad esempio i Dieci Comandamenti, citati in varie forme all’interno del testo, potevano essere riportati in appendice, a fianco delle altre formule di dottrina cattolica, per facilitarne la memorizzazione.

11. A proposito, c’è chi ha criticato la traduzione della fede in formule?
*È stato Massimo Cacciari che ha letto tanti libri ma forse non il più bel titolo di Raymond Cerver, “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”. Un cristianesimo ridotto a dichiarazione d’amore, con un amore la cui accezione è scritta da ognuno a modo suo, in breve tempo diventerebbe una babele di sentimenti diversi, in comunicanti e conflittuali. Quello che conta è l’acqua, certo, ma senza la bottiglia si spanderebbe in terra e non potrebbe dissetare.

12. Perché il Compendio è rilegato?
*Perché deve rimanere molto a lungo nelle nostre case e deve essere letto o anche solo consultato di frequente senza che si rovini.

13. Perché è disponibile in due formati?
*Come la Chiesa si rivolge ad ogni singolo uomo il Compendio si rivolge ad ogni singolo lettore, con le sue diverse esigenze. C’è chi preferisce i caratteri grandi, molto leggibile, chi invece dà la priorità alle piccole dimenzioni, magari per infilarlo in borsetta. L’edizione tascabile serve anche perché nessuno possa giustificare il mancato acquisto con l’alibi del prezzo inaccessibile: solo 9,50 euri.

14. Perché si trova in vendita anche negli autogrill e nei supermercati?
*Perché Cristo va portato ovunque ci siano uomini, anche se appaiono in altre faccende affaccendati. Il Compendio dovrebbe essere regalato ai detenuti nelle carceri e messo e messo a disposizione dei clienti negli alberghi, specie in questa stagione di vacua vacanza.

15. Perché le preghiere sono anche in latino?
*Perché il latino è la lingua universale del sacro così come l’inglese è la lingua universale del profano. Non è straniero il paese in cui si può entrare in una chiesa e recitare insieme a persone fino a quel momento sconosciute la stessa Ave Maria. Per gli italiani e in generale i popoli di lingua neolatina è anche un modo per annaffiare e rincalzare le proprie radici, linfa e speranza delle nostre foglioline.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì, però esistevano già i catechismi della CEI...

Duque de Gandìa ha detto...

Il catechismo della Cei, (grande o piccolo che sia), come dice tautologicamente il titolo, è il catechismo proposto e composto dalla Conferenza episcopale ITALIANA. Ragion per cui difficilmente sarà adottato dalla conferenza episcopale canadese o dalla conferenza episcopale bengalese come testo fondamentale per inculcare la fede ai loro propri popoli.

Il catechismo degli adulti emanato dalla CEI nel 1995 (con tanto di approvazione della Congregazione per la dottrina della fede), sarà strumento validissimo, ma è un tomone che espone in modo volutamente discorsivo la dottrina attraverso l’ottica (pastoralmente sensata) di un cammino di riscoperta di una fede che in Italia spesso è solo anagrafica.
Essendo stato edito dopo la pubblicazione del Catechismo della Chiesa Cattolica credo che l’influenza di quello non sia da minimizzare. E cosi come fece la Cei probabilmente anche i vescovi bengalesi avranno modellato un catechismo sul testo di quel “grande catechismo”voluto da Ratzinger: conciso nelle formulazioni ma valido universalmente, sia per l’ampiezza dei temi, sia dell’uditorio per cui fu creato.La funzione di un catechismo generale è proprio quello di essere linea guida per ogni possibile inculturazione della fede.

Mi si dirà che, chi vuol avere un’infarinatura di cattolicesimo può sfogliare il catechismo del ’92, mentre chi vuol entrare in una dimensione più dinamica con la Rivelazione ha a disposizione il mattone della Cei. A che scopo il Compendio?
A che pro un sunto del sunto?

Forse affinchè tornassimo a balbettare di fronte ai divini misteri. Affinchè tornassimo a parlare umilmente di Cristo e della Madonna con espressioni chiare, devote e lapidarie, e non con quell’aria di chi si può permettere di porre di fronte ai misteri della fede i nostri “se” e “ma” con l’aria saccente di chi avesse una laurea in teologia dommatica e poi in realtà non distingue tra incarnazione e transustanziazione!
"Se non diventerete come bambini…" ...non potrete inparare il catechismo:)

Anonimo ha detto...

ma non potrei pubblicare il compendio del Compendio????
è davvero bello... oltre che simpatico!
ciao t