martedì, luglio 05, 2005

Il cappellone degli spagnoli/2


Zapaterolandia avanza!
Trasborda, come un rullo compressore travolge e stravolge il concetto di matrimonio.
La legge è stata approvata, già centinaia di coppie omosessuali son pronti a tirare fuori “le carte” necessarie per convolare a “giuste nozze” e poi “avere” tanti bebè che ancor più incrementino le gioie del focolare.
La legge è stata varata e la festa di battesimo è stata la sfilata dell’orgullo gay sabato 2 a Madrid.
In testa al corteo la ministra della Cultura Carmen Calvo, gagliarda Andalusa poco meno che cinquantenne, è passata all’incasso. Se uno le chiede se teme il referendum che sembra volere l’opposizione, la signora, movendo appena la capigliatura e aggravando una ruga d’espressione nell’alzare le sopracciglia, replica con graziosa ironia: “Un referendum? Quale referendum? Guardi che il referendum l’ha già fatto il Parlamento”.
A un altro la ministra dice una cosa strana che intercetto ma credo di non capire: “Non si governa con la morale ma con la maggioranza, che è poi quel che ha deciso questa legge” (ma davvero morale e maggioranza sono concetti rivali?).
Poi, mirando dritta negli occhi dell’interlocutore, aggiunge quasi vendicativa: “Per la prima volta la Spagna non è arrivata in ritardo all’appuntamento con la storia”.
Come dire: tiè! Come dire: pensavate che eravamo un popolino di cafoni che mangiano jamòn serrano alle dieci di mattina e si sventolano con ventagli da quattro soldi? Di rozzi che si divertono con il sangue dei tori? Di buzzurre che danzano sevillanas al rumor di nacchere? Manco per niente. Abbiamo fatto una legge che voi ve la sognate, cari i miei europei della cippa, cari i miei compagni della Grande Sinistra europea sempre pronti a far lezione di politica a noi che siamo stati sotto la dittatura per quasi mezzo secolo e non smettete di ricordarcelo.

Così legge fra le righe degli eventi l’inviato del Foglio.

Questo stralcio di articolo mostra che è terribilmente cruda l’analisi di quel Joseph Ratzinger che, poco prima di diventare papa disse, e scrisse, che l’Europa odia se stessa. Gli europei occidentali non amano la propia storia. Non c’è orgoglio pèr la propria civiltà.
Se uno spagnolo – e se poi è il ministro della cultura!- è convinto che la Spagna sia sempre arrivata in ritardo nel consesso delle nazioni civilizzate... beh!, vuol dire che si vergona delle proprie radici ( che tra l’altro sono a doppio filo legate alla storia stessa della religione cattolica!).
Ma ci si immaginerebbe tanta sciatteria intellettuale da un ministro "europeo"- per quel che l'aggettivo possa, aimè, ancora significare!- della "cultura"? Per quel che il sostantivo "cultura"possa ancora significare.
E come se un italiano pensasse che le sue radici culturali siano: mafia, pizza e ‘manduline’: drammatico assai, io trovo. Drammatico assai.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Perchè, non lo sono? %-)

Duque de Gandìa ha detto...

Abbiate grasso,
ma abbiate anche pietà di me!