Ovvero: "Il tuo è un rosso relativo"
Quando quel genio italico di Tiziano Ferro ad uno dei suoi innumerevoli lieti cantici appose il titolo " Rosso Relativo", io -lo confesso!- reagii con superficialità e indifferenza, trovandolo -nella mia inadeguatezza all'evo moderno- un non sens che solo con un eccesso di benevolenza poteva -e con fatica- essere giustificato dalla figura retorica della Sinestesia.
Il "rosso relativo" in questione (relativo a cosa!?)era la passione amorosa mutevole e fuggevole da vivere all'insegna del "carpe diem" poichè "del diman non v'è certezza".
Mai avrei immaginato che anche nelle metropolitane di Roma si aggirassero persone con recondite velleità poetiche simboliste, per i quali un semaforo rosso non è simbolo e segno e segnale di stop!
No: non è un divieto di transito o se si vuole l'ordine di non muoversi aspettando pazientemente "il verde" cioè quel segnale luminoso che per una convenzione non arbitraria ma fissata addiritura da appositi codici legislativi permette di procedere!
Si, nelle buie gallerie della Metro A di Roma esiste, vive, vegeta e si riproduce (e disgraziatamente qualche volta muore!) il "Rosso Permissivo": ovvero quella particolare tonalità di rosso che -pur apparendo ai profani lo stesso e medesimo segnale di rosso che indica "stop"- per i macchinisti che sfrecciano nelle viscere dell'Urbe è un rosso molto "relativo" che talvolta può essere interpretato qual segno di stop, ma può anche, alla bisogna, significare "Adelante con juicio"; ma anche, come nel caso del treno che alle 9:37 del 17 ottobre 2006 ha investito un altro treno fermo nella stazione di Vittorio Emanuele, un procedere confidando fideisticamente nelle "magnifiche sorti e progressive" di un convoglio metropolitano di ultima generazione che in caso di pericolo, disubbidendo all'ordine del macchinista, avrebbe dovuto bloccarsi da solo (e magari salire la scala mobile, cercare la più vicina cabina telefonica e chiamare il 113).
3 commenti:
Personalmente la questione della (lunga e lenta)successione al cardinale Ruini non m'appassiona più di tanto.
Come sempre l'orrida schiatta dei vaticanisti ha confuso il fatto che quello di Verona era l'ultimo grande evento presieduto da Ruini con invece la supposizione che il giorno dopo la fine del convegno ecclesiale "don Camillo" sarebbe andato in pensione, sparendo per sempre dalla scena di questo mondo.
Anzi ! c'è chi ha creduto che Benedetto XVI si fosse preso la briga di fare un salto a Verona solo per comunicare il nome del nuovo presidente della Conferenza Episcopale Italiana.
Tu dici: "Dopo la verbosità Ruiniana un bel Tettamanzi" !?
Ma stai scherzando? Vero?
Ruini può piacere o non piacere, come può piacere o non piacere la forma e il contenuto dei discorsi di Ruini ma la sua "verbosità" piena di prudenze, e distinguo, e colpi di in punta di fioretto ha almeno la decenza di non teologizzare ogni sua affermazione! Di non inserire untuose espressioni sui "segni dei tempi", "lo spirito del concilio" e compagnia di circonlocuzioni su "Cristo per Cristo e in Cristo" messe lì a casaccio per far vedere quanto si è colti e quanto si è pii come invece fa Tettamanzi!!!
Mi riferisco a quell'attore da fiction televisiva che, mentre Neri Marcorè studiava la parte di Giovanni Paolo I, lui invece, Dionigi "il piccolo", da anni andava in giro a recitare la parte di un Giovanni XXIII redivivo non dovendo nemmeno sottoporsi a lunghe sedute di trucco e parrucco grazie alla sua corporatura rotondetta al nasone e alle orecchie a sventola di cui Domineddio lo ha dotato.
"Verboso" è Tettamanzi! Se a Ruini si può rimproverare di aver adottato un linguaggio da segretario della DC, Tettamanzi invece adotta un politichese ancora più nefasto e perverso: "l'ecclesialese"! che consiste nell'imparare a memoria alcuni paragrafi della "gaudium et spes" e poi inseirle in ogni discorso per far vedere che si è un "buon pastore" e "progressista" attento ai "segni dei tempi" [qui ci vuole:-)!] e "aperto alle sfide..." bla bla bla..
"Meglio essere cristiani senza dirlo" ha citato Tettamanzi, ma spero che quella non fosse la giustificazione per essersi chiuso nel più assoluto mutismo ai tempi della campagna referendaria sulla fecondazione artificiale in Italia! Lui che ha fatto carriera perchè era professore di etica ed è stato -ai tempi belli che Pinelli immortalò- il più fiero paladino degli anatemi di Giovanni Paolo II in tema di aborto, eutanasia etc... Mi sapresti dire chi è stato il correttore di bozze dell'enciclica "Evangelium Vitae"?
Indovinato! Proprio il "Black Bloc" Cardinal Tettamanzi!
Ratzinger va alla ricerca di un ruiniano, pardon, di un ratzingeriano alla guida della CEI, e Tettamanzi che nel suo discorso ha parlato di Paolo VI come se fosse ancora regnante e come se tutti noi vivessimo negli anni '70 con tutte le problematiche dell'epoca non mi pare in sintonia i "segni sei tempi"!
Bisogna comunque ricordare che il "sondaggio" fatto l'anno scorso da nunzio apostolico tra i vescovi italiani, e che ha visto il maggior numero di preferenze cadere su Tettamanzi non era stato ordinato dal papa ma dal cardinale segretario di stato Sodano,e Benedetto XVI non l'ha prese bene!
Ruini nel discorso conclusico del convegno di Verona ha annunciato che il vicepresidente Betori assente per problemi di salute era guarito e pronto a ributtarsi nell'arena pù baldanzoso che pria! Che sia il suo pupuillo ad essere raccomandato caldamente al Papa quale nuovo Cardinal Vicario di Roma e presidente della Cei?
Forse è un pò presto... nel frattempo un Caffarra potrebbe andare bene- per il Papa- oppure un Bagnasco, novello arcivescovo di Genova che non è per niente empatico ma quello che deve dire lo dice con poche parole ma "mirate":-D
La Signoria Nostra, seppur umilmente sempre pronta -alla bisogna- a sorreggere lo strascico della Cappa Magna di vostra Signoria Illustrissima, deve comunque "rammaricarsi" e di molto per essere stato sottoposto ad un seppur veniale provocazione! E vieppiù rammentando Voi le antiche e sempre ferme convinzioni attorno al Nostro-nano maledetto non sarai mai eletto:)!- parmi un attentato alla resistenza delle Nostre coronarie lo scriverCi "un bel Tettamanzi"!:D
"Reverentiam!"
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