Dopo pranzo torniamo al santuario.
NOTA BENE: a Lourdes quando si dice santuario non s’intende una chiesa ma tutta una valle.
In una apposita saletta la nostra guida ci racconta lo svolgersi delle apparizioni. Pur essendo, per me, storia trita e ritrita; nonostante l’assoluta mancanza di affabulazione del narratore; il pensiero che l’evento è accaduto lì, a pochi metri, non mi abbandona più.
Si torna alla grotta.
Il fatto che sia esattamente così come l’hai vista centinaia di volte in foto o in tv, crea una forte sensazione di familiarità. Cominci ad avere la sensazione che “è bello per noi stare qui”.
Il tuo sguardo va di là dal fiume, dove –anche da lì- in tanti contemplano la grotta. Guardo le cime degli alberi. Quanto verde, penso.
Respiro.
L’occhio torna continuamente alla grotta; anela di “vedere” la Signora.
Guardo scorrere il fiume. Nessuno pensando a Lourdes si ricorda del fiume, ma dopo che ci sei stato, il pensiero del Gave è tra le cose che più infondono serenità. Dalle limpide acque del Gave, lo sguardo sale sul ponte da cui vengono, verso la grotta, quelli che stanno su una sedia a rotelle.
Ogni tanto arriva qualcuno in barella. Il servizio d’ordine vedendo arrivare la dama o il barelliere che spinge la carrozzella del disabile, bloccata la fila degli abili, li fa immediatamente entrare alla grotta per stare pochi attimi ai piedi de la Saint Vierge. “I malati hanno la precedenza qui a Lourdes” ci dice seria la guida.
Que soy era Immaculada Councepciou
Una signora, molto casalinga, indica alla figlia l’iscrizione ai piedi della Santa Vergine: "Le parole che la Madonna ha detto a Santa Bernardetta! Vedi? E’ scritto in francese.
- Ma no! E’ scritto in latino! Interviene una signora, molto signora.
- E’ dialetto!Interviene la guida:la Madonna a Bernadet parlava nel dialetto locale.
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