lunedì, giugno 06, 2005

Rassicurazioni generali

Roma è la citta dei continui restauri.
Passi davanti ad un palazzo, davanti ad una chiesa dove stanno allestendo i ponteggi e ti rendi conto che saranno passati non più di cinque anni da quando stavano smontando – in abbondante ritardo! – le impalcature dei restauri giubilari.
Comunque i grandi restauri di fine secolo hanno contribuito all’invenzione degli enormi teloni che imitano il prospetto dell’edificio sottratto alla visione. E credo sia assai deludente per uno che probabilmente ha la possibilità di porre piede nell’Urbe un’unica volta nella vita trovarsi trinità dei monti incelofanata con un’enorme immagine di Ghandi o di una golf in mezzo. Sì perché i restauri vanno pure finanziati, il problema è trovare una pubblicità appropriata e la cosa diventa assai ardua in contesti ecclesiastici.

Ma questa prima metà del 2005 è stato lo scenario di uno dei casi più clamorosi di ironia involontaria che la storia della cartellonistica possa vantare.
Non so se avete presente i “propilei piacentiniani”, cioè i due edifici gemelli che strozzano via della Conciliazione separandola dalla piazza Pio XII, che si dilata nell’abbraccio del colonnato berniniano.
Or dunque, l’edificio di sinistra – guardando verso la basilica di San Pietro – che stà perciò dal lato opposto al Palazzo Apostolico è da mesi imballato per restauro. Tre enormi cartelli pubblicitari dell’INA, Assitalia si parano proprio di fronte al palazzo papale, ed al centro ben visibile dalle finestre dell’appartamento pontificio si staglia l’enorme quesito:
AMMETTILO,
ALLA
PENSIONE
ALMENO
UNA VOLTA
L’ANNO
CI PENSI
ANCHE TU
.

Il povero debilitato Wojtila s’è affacciato… e c’è rimasto secco.

Nei giorni della sede vacante gli enormi cartelli pubblicitari sono stati coperti da bianchi teloni laici e da bianco-gialli teloni clericali. C’è chi sostiene perché avrebbe dato alle Assicurazioni Generali maggior pubblicità di quella per cui avevano pagato, ma io credo per paura che qualcuno scoprisse la causa scatenante del malessere del defunto pontefice.

Passati i festeggiamenti per l’elezione di Benedetto XVI le braghe d’occasione sono calate riproponendo la subdola pressione dimissionaria costantemente di fronte agli occhi dell’ultra settantottenne pontefice:
Papa Ratzie, resisti!

1 commento:

Luciano ha detto...

Vedi qui:

http://www.flickr.com/photos/luciano/11342302/

:-)