[Come noi ora moriamo sulla croce con Cristo; ma il suo sguardo rivolto a noi fa sparire ogni sofferenza]
«E osservavo con tutte le mie forze per vedere il momento del trapasso, e pensavo di vedere il corpo ormai completamente morto, ma vidi che non era così. E proprio nello stesso momento in cui mi parve che la sua vita non potesse durare più a lungo, e la visione della fine si avvicinasse inesorabilmente, all'improviso, mentre stavo contemplando il medesimo crocifisso di prima, Egli cambiò nell'aspetto del suo volto beato.
Il mutamento del suo volto beato cambiò anche me, ed io mi sentii felice e gioiosa nel grado massimo possibile.
Allora Nostro Signore lietamente sussurrò al mio spirito: "Dov'è finita ora ogni tua angoscia e ogni tua pena?" E io fui ricolma di gioia.
Compresi che per Nostro Signore noi siamo ora sulla croce con lui nei nostri dolori, e che moriamo nella nostra passione, e volentieri rimaniamo sulla medesima croce con il suo aiuto e la sua Grazia fino all'ultimo momento. Improvvisamente vedremo mutare l'aspetto del suo volto, e noi saremo con lui in cielo. Tra un momento e l'altro sarà un istante: e poi tutto sarà trasformato in gioia. E questo Egli intese quando mi disse: "Dov'è ora ogni tua pena e ogni tua afflizione?". E noi saremo pieni di felicità.
E qui io vidi veramente che se Egli ci mostrasse ora il suo beatissimo volto, non ci sarebbe alcun dolore sulla terra -nè in qualsiasi altra parte- che potrebbe inquietarci, ma tutto sarebbe per noi gioia e felicità.
Ma poichè Egli ci mostra il volto che ebbe nella Passione, quando portò la sua croce in questa vita, allora noi soffriamo pene e travagli con lui, come richiede la nostra natura.
E il motivo per cui Egli patì è perchè vuole, per sua bontà, renderci eredi con lui nella gioia. E in cambio delle piccole pene che noi soffriamo in questa vita avremo una sublime ed eterna conoscenza di Dio che non potremmo altrimenti mai avere. E quanto più crudeli sono state le nostre pene con lui sulla croce tanto maggiore sarà la nostra gloria con lui nel suo regno.»
(Dal "Libro delle Rivelazioni" di Giuliana di Norwich)
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