martedì, dicembre 22, 2009

Gran Rabbi nato /11

Sive: Ecclesia Dei afflicta

Il film sulla leggenda nera di Pio XII continuerà ad andare in onda perché frutto di un’antica partita interna al mondo cattolico. Lo ha spiegato il rabbino americano David G. Dalin
in appendice al volume di Burkhart Schneider, “Pio XII”.
“Quasi nessuno degli ultimi libri su Pio XII e sull’Olocausto” spiega “parla di Pio XII e dell’Olocausto.
Il vero tema di questi libri risulta essere una discussione interna al cattolicesimo circa il senso della chiesa oggi, dove l’Olocausto diviene semplicemente il bastone più grosso
di cui i cattolici progressisti possono disporre come arma contro i tradizionalisti”.

[Alessandro Gnocchi e Mario Palmaro: "Gli attacchi a Pio XII nascono nella Chiesa"; Il Foglio, martedì 22 dicembre 2009]

4 commenti:

Duque de Gandìa ha detto...

Ratzinger disse ai politici cattolici tedeschi nel 1981: “La morale politica consiste precisamente nella resistenza alla seduzione delle grandi parole con cui ci si fa gioco dell’umanità dell’uomo e delle sue possibilità”.

Duque de Gandìa ha detto...

I RICONOSCIMENTI PUBBLICI DEL MERITO DI PIO XII (durante e terminata la II G.M.)
a. "Risulta sempre più chiaro che gli Ebrei son stati salvati dentro le mura del Vaticano durante l'occupazione di Roma." (Jewish News di Detroit, 7.07.1944).

b. "La Santa Sede aveva fornito ai rifugiati ebrei anche cibo e kosher." (Congress Weekly, 14.07.1944).

c. "Il Vaticano ha sempre aiutato gli Ebrei e gli Ebrei son grati alla carità del Vaticano, fatta e distribuita senza distinzione di razza." (American Hebrew di New York, 14.07.1944).

d. "Salvati dalla Chiesa, atti eroici di cattolici italiani. - In migliaia salvati dai cardinali ai curati di campagna. Sebbene messi pericolo per il fatto di soccorrere Ebrei, cattolici italiani aiutarono migliaia di nostri fratelli. Lo stesso Papa Pio XII ha dato asilo, entro le mura vaticane a centinaia di Ebrei senza tetto." (R. R. Resnik , sul Palestine Post del 22.01.1946).

e. I rabbini dell'esercito Statunitense mandarono dettagliai rapporti sull'azione della Chiesa in favolre degli ebrei italiani (Bollettino Jewish Brigade Group, giugno 1944 - Commitee on Armu and Navy Religious Activity of the National Jewish Welfare Board, 21 luglio 1944).

f. Giuseppe Nathan, commissario dell'Unione delle Comunità israelitiche rese grazie, il 7.09.1945, "al Sovrano Pontefice e ai religiosi che non hanno visto nei preseguitati nient'altro che fratelli da salvare, secondo le indicazioni del Santo Padre" (L’ Osservatore Romano, 8-9-1945).

g. Il 21 settembre 1945 il dott. Leo Kubowitski, Segretario del Congresso Ebraico Mondiale, fu ricevuto dal Papa Pio XII per presentargli i suoi ringraziamenti per l'opera effettutata dalla Chiesa Cattolica in tutta Europa in difesa del popolo ebraico (L’ Osservatore Romano, 23-9-1945).

h. Il mese dopo, l'11 ottobre 1945, lo stesso Congresso Ebraico Mondiale offrì 20.000 dollari alla Santa Sede come segno di riconoscenza degli sforzi profusi dalla Santa Chiesa Cattolica Romana nel salvataggio degli Ebrei perseguitatai dal nazismo (New-York Times, 11 octobre 1945).

i. Il 29 novembre 1945 80 ebrei delegati dai rifugiati nei campi di concentramento tedeschi, vennero ricevuti dal Papa Pio XII per potergli riferire : " siamo onoratissimi di poter ringraziare personalmente il Santo Padre per la generosita che Egli ci ha mostrato durante il terribile periodo nazzista."

l. Il 9 marzo 1946, 82 sopravvissuti di Auschwitz e Dachau ringraziarono personalmente il Papa per averli aiutati a scappare, salvandoli.

m. Dieci anni dopo, in occasione delle commemorazioni della fine del conflitto mondiale, il 26 maggio 1955, l' orchestra Filarmonica d'Israele (composta da 94 professori ebrei, diretti dal Maestro Paul Kletzki), suonarono sotto le finestre del Palazzo Apostolico come segno "di riconoscenza della grandiosa opera umanitaria compiuta dal Papa per salvare un gran numero di ebrei, durante la II Guerra Mondiale" .

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http://blog.messainlatino.it/2009/12/lo-spillo-laiuto-silenziosa-agli-ebrei.html

Duque de Gandìa ha detto...

IL CORDOGLIO DEGLI EBREI PER LA MORTE DI PIO XII

1. L'allora Ministro degli Esteri di Israele, Gota Meir, ad esempio, appresa che ebbe la morte di Pio XII, inviò alla S. Sede un accorato telegramma: "Partecipiamo al dolore dell'umanità per la morte di S. Santità Pio XII. In periodo turbato da guerre e da discordie, egli ha mantenuto alti gli ideali più belli di pace e di carità. Quanto il martirio più spaventoso ha colpito il nostro popolo, durante i dieci anni di terrore nazzista, la voce del Pontefice si è levata a favore delle vittime.".

2. Il Gran Rabbino di Gerusalemme di quel tempo (la più alta autorità religiosa ebraica) Isaac Herzog inviò telegramma, la mattina del 9 ottobre 1958 col seguente messaggio: "La morte di Pio XII è una grave perdita per tutto il mondo libero. I cattolici non sono i soli a deplorarne il decesso.".

3. Dagli Stati Uniti, il Rabbino Jacob Philip Rudin, presidente della Central Conference of American Rabbies così commentò la morte del Papa: "La Conferenza centrale dei Rabbini americani si unisce con profonda commozione ai milioni di membri della Chiesa Cattolica romana, per la morte di Pio XII. [...]. Possa il suo ricordo essere una benedizione per la vita della Chiesa cattolica Romana e per il Mondo." (L'Osservatore Romano, 10.10.1058).

4. Il Rabbino capo di Londra, Brodie, in un messaggio inviato all'Arcivescovo di Westminster, così si doleva: "Noi della Comunità ebraica abbiamo ragioni perticolari per dolerci della morte di una personalià la quale, in ogni circostanza, ha dimostrato coraggiosa e concreta preoccupazione per le vittime della sofferenza e della persecuzione." (L'Osservatore Romano, 11.10.1958).

5. Il Presidente d'Israele, Itzhak Ben-Zvi per tramite dell'Ambasciatore israeliano a Roma, trasmise il seguente messaggio di sincero cordoglio al Cardinal Tisserant (decano del S. Collegio): "... facendomi portavoce dei numerosi rifugiati ebrei, salvati dalla morte e dalle torture, per l'intercessione di Pio XII." (Christian News from Israel, vol IX, nn. 3-4-, dicembre 1958).

6. William Zunkeramann, direttore di "Jewish Newsletter" (rivista ebraica americana) il 10 ottobre 1958 invitò tutti gli Ebrei d'America "a rendere omaggio e a esprimere il loro compianto perchè probabilmente nessun statista di quella generazione aveva dato agli Ebrei più poderoso aiuto nell'ora della più grande tragedia. [...] Quello che il Vaticano ha fatto è stata una delle più grandi manifestazione di 'umanitarismo' del secolo XX e ha costituito un nuovo ed efficace metodo di combattere l'antisemitismo. [...] Qualcunque ebreo toccasse il Vaticano, era salvo." (The Commonweal, 7.11.1958).

7. Messaggi di cordoglio e tribuzioni di stima furono rivolti al Papa da poco defunto anche da Leonard Bernistein (che impose un minuto di silenzio prima di iniziare un concerto dell'Orchestra Filarmonica di New York), dal Rabbino Israel Goldstein e dai membri del Comitato esecutivo sionista.

E ancora.

8. Il Rabbino Capo di Roma, Elio Toaff, il 10 ottobre 1958 rendeva così omaggio a Pio XII: "Più di chiunque altri noi abbiamo abbiamo avuto modo di beneficare della grande e caritatevole bontà e della magnanimità del rimpanto Pontefice, durante gli anni della persecuzione e del terrore, quanto ogni speranza sembrava per noi essere morta" (parole riportate dai quotidiani italiani e internazionali del 11 ottobre 1958).
Egli solennemente affermò cioè che i suoi successori sembrano aver oggi dimenticato: "Gli Ebrei si ricorderanno sempre di quello che la Chiesa Cattolica ha fatto per loro su ordine del Papa al momento della persecuzione razziale. (Le Monde 10.10.1958).
(peccato che la Storia gli abbia dato torto, almeno fin ora, e molti ambienti della Comunità Ebraia se ne siano scordati)

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http://blog.messainlatino.it/2009/12/lo-spillo-laiuto-silenziosa-agli-ebrei.html

Duque de Gandìa ha detto...

9. Il noto Console israeliano a Milano, M. Pinchas Lapide, ebbe ad ammetere, riferendosi a Pio XII: "Non c'è Papa nella storia degli ebrei che sia mai stato ringraziato tanto calorasamente per l'aiuto e la salvezza ai loro fratelli nei momenti di grave pericolo."
Anni dopo, dalle colonne dell'autorevole "Le Monde" il console consegnò alla Storia la conferma dell'impegno silenzioso della Chiesa. Chiaro ed inequivocabile il suo pensiero di "testimone" referenziato e attendibile (in quanto diplomatico attivo con la S. Sede): "Io posso affermanre che il Papa, La Santa Sede i Nunzi e tutta la Chiesa Cattolica hanno salvato dai 150.000 ai 400.000 ebrei da una morte certa. La Chiesa Cattolica. La Chiesa Cattolica ha salvato più vite ebree da sola, che tutte le altre chiese, istituzioni religiose e organizzazioni messe insieme." (Le Monde le 13.12.1963).

10. Gli ufficiali statunitensi ebrei della brigata entrata a Roma per la liberazione riferirono: "... i superstiti ebrei ci dissero con voce piena di gratitudine e di rispetto: 'Se siamo vivi bisogna ringraziare Pio XII. E' nel Vaticano, nelle chiese, nei monasteri, nelle case private che Ebrei son stati tenuti nascosti per suo ordine personale. Persino sulla sinagoga vicino al Tevere aveva fatto imprimere il suo sigillo Pontificio e anchi i nazisti l'hanno rispettato." (Davar, 10 ottobre 1959).
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