venerdì, giugno 10, 2005

Dillo con parole di Ruini!

Pongo qui per mia meditazione uno stralcio dell’intelligente epitome astensionista: “ABECEDARIO degli Astensionisti…” che ho trovato sulla prima pagina del Foglio, venerdì 10 giugno 2005.

A come Astensionisti. “Il si è sbagliato, il no inadeguato. È un referendum dannoso e bisogna renderlo inutile, vanificarlo, sterilizzarlo. È una trappola. Il modo migliore di affrontare il referendum è quello di ridurre il danno che può comportare: la strategia passa attraverso la richiesta ai cittadini di non partecipare al voto. Non è lo strumento referendario, che si riduce ad un secco sì o no a consentire la realizzazione di una soluzione giusta ed equilibrata su questo tema”.
Piero Fassino, 3 maggio 2003, referendum sull’articolo 18

A come Astensionisti. “Il 15 maggio non andrò a votare per il referendum: la mia è una scelta personale, consapevole e attiva, e pienamente in linea con i diritti della Costituzione che non a caso individua un quorum. Il referendum è stato un grave errore, oltre che uno strumento inefficace e discorsivo. Agli italiani non dico niente, ma so che i cittadini sanno scegliere, come hanno dimostrato in precedenti consultazioni referendarie. (…) L’unico strumento efficace è la legge: non esistono alternative o scorciatoie”.
Sergio Cofferati, 12 maggio 2003, referendum sull’articolo 18

[…] A come Astensionisti. “Il referendum è dannoso e deve essere reso inutile, il non partecipare al voto è una delle possibilità. (…) Il referendum è una cosa demenziale, che non stà in piedi. Bisogna depotenziarlo: è negativo perché sia nel caso di vittoria del si che in quello di vittoria del no ne deriverebbero direttamente o indirettamente conseguenze non desiderabile. Nessuno obbliga ad accettare una domanda malposta (…) Il paese non può cadere in questa trappola del referendum”.
Pierluigi Bersani, a nome della segreteria dei DS, 29 aprile 2003, referendum sull’articolo 18
“Il non voto al referendum non è l’effetto di una crisi democratica o della pigrizia di cittadini accaldati. Gli elettori hanno compiuto una scelta largamente consapevole”.
Pierluigi Bersani, 17 giugno 2003, dopo il referendum sull’articolo 18
[…]
A come Astensionisti. “La Costituzione per questo tipo di consultazione ha esplicitamente previsto la possibilità di un rifiuto della maggioranza dei cittadini, stabilendo che se non si raggiunge il 50 per cento dei suffragi validi degli aventi diritto, il voto è nullo… Perché non vincano i si bisogna che tutti coloro e non solo una parte che sono ostili ad una richiesta referendaria, o la considerano non meritevole nemmeno del proprio interesse, siano computabili. Cioè facciano numero insieme”.
Marco Pannella, 12 aprile 1985, referendum sulla scala mobile
[]”

10 commenti:

Anonimo ha detto...

caro Duca, sebbene la pensiamo in modo diametralmente opposto in merito a codesto referendum, me sa che fai proprio bene a ricordare quanto sia corta la memoria di certi personaggi. L'astensione può contestarsi di certo nel merito, ma essa è legittima e - se frutto di riflessione ponderata o di fede profonda - va pienamente rispettata.

detto questo, resto dell'opinione gallinacea che sai :-)))

buon weekend

Luciano ha detto...

Edi: che delusione :))

Duca: ti cito. Ormai un po' troppo spesso. :)

Anonimo ha detto...

Grande, come sempre! :-)
I.

Duque de Gandìa ha detto...

Non sono certo io lo “scopritore” delle posizioni astensioniste di tutti quei politici che oggi si stracciano le vesti al solo sentir nominare la parola!
Bastava un po’ di memoria storica “a breve termine”: ci hanno pensato i giornalisti dell’Avvenire e del Foglio a sbetturciare Fassino & co...
Nel citato articolo del Foglio c’era comunque il “verbo” di altri 2 “vetero astensionisti” come la Meandri e D’Alema (il quale nel 1998 si dichiarava contrario alla manipolazione dell’embrione perche in esso “c’è un progetto di vita”); inoltre una dichiarazione del’97 di Violante allarmato perché nella procreazione assistita i bovini sono più tutelati dell’essere umano.

E di Fini che nel 2001 si batteva per riconoscere all’essere umano capacità giuridica fin dal concepimento?
Che sarà successo nel frattempo? Probabilmente quella fine tomista di Stefania Prestigiacomo gli avrà spiegato che l’anima è infusa da Dio dopo molti giorni. Il buon Dio, infatti,vuol prima vedere "con i suoi occhi" di aver a che fare con una “personcina a modo” e con tutte le sue "cosine" a posto prima di donargli l’anima – con quello che costano le anime ogggiggiorno signoramia!-; ma perché Fini non ha preso come consigliere teologico la Santanchè?!
Ah!Che mondo migliore sarebbe un mondo governato dalle Santanchè!
A parte gli scherzi (?),
gentilissima Edi, son onorato che tu continui a leggermi nonostante questo non sia un “ggiovane” blog di un frizzante giovincello nativo di un’isola solare:)
Non so se veramente, profondamente, noi la pensiamo diversamente sulla legge 40. Io son convinto che delle modifiche possano essere opportune, e non vuol dire che io voglia intendere modifiche restrittive :)
Contesto la criminalizzazione della posizione astensionista. La consapevole menzogna urlata ai quattro venti dell’attentato alla democrazia insito nell’invito all’astensione referendaria!
Contesto, in questo caso particolare, lo strumento referendario e soprattutto la pluralità dei quesiti. Hai mai visto cosa accade solitamente quando a “Chi vuol essere milionario” chiedono l’aiuto del pubblico? Meditate gente, MEDITATE!

Anonimo ha detto...

luciano: dopo questo "che delusione" mi sa che la delusione è reciproca :)

signor Duca, sotto il profilo squisitamente giuridico la legge è un vero - mi si permetta - casino. E' un provvedimento molto anticristiano, nella misura in cui è una legge, ahimé, ipocrita.

detto questo mi auguro che chiunque vada al governo si preoccupi di modificarla. E spero che al governo non ci vada la Santanché, perché le preferisco un molto più rad-chic Bertinotti ;-))))

Luciano ha detto...

Edi: io scherzavo. :)

Edi2: me lo puoi spiegare la legge dove sarebbe "ipocrita"?

Luciano ha detto...
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Anonimo ha detto...

luciano: anche io, ovviamente :)))

l'eterologa è vietata ma la sanzione è posta a carico della struttura che la effettua; ai genitori è dato obbligo di riconoscere i figli, il che può comunque legittimare il ricorso a tale pratica *all'estero* ed un ritorno in Italia in tutta sicurezza.

penso poi che sia piuttosto assurdo non consentire la diagnosi pre-impianto e, poi, alle condizioni della 194 permettere la scelta abortista (condizione notoriamente più agevole per la donna!!!!!). Peraltro, l'equazione diagnosi pre impianto = eugenetica non solo è errata, ma anche piuttosto fuorviante.

(Queste è un'opinione piuttosto personale: non ci vedo nulla di disumano nel voler evitare la nascita di bambini destinati a morire pressoché immediatamente. La 194, se non erro, ha fissato paletti che per anni non hanno sconvolto nessuno. Che si possono condividere o meno - e quella è una scelta personalissima del credente, vedi Gianna Beretta Molla - ma che lo Stato per fortuna consente)

poi c'è il diritto soggettivo dell'embrione, che a mio personalissimo avviso è una "bomba ad orologeria" non solo per la legge sull'aborto, ma anche per un sistema di leggi civili che sancisce (art. 1 c.c.) che "la capacità giuridica (=idoneità del soggetto ad essere intestatario di situazioni giuridiche soggettive, in soldoni diritti ed obblighi) si acquista dal momento della nascita".

mi viene in mente il sistema delle successioni, ma anche il risarcimento del danno, insomma tutte quelle situazioni del diritto (e della vita) che coinvolgono il rapporto tra vita "in fieri" e persona umana completa. Mi viene in mente la salute mentale e fisica della mamma.

nessuno nega che nell'embrione ci sia vita. Ma vita equivale a Persona? Se sì, per quale motivo? Ecco, invidio chi ha la certezza assoluta nel ritenere che la vita sia tutta uguale dal momento del concepimento, perché questa convinzione io proprio non ce l'ho. Probabilmente è una carenza di fede; e a questo punto posso solo affidarmi alle buone intenzioni di chi prega per me :))))

Il dubbio mi prende soprattutto per ciò che concerne alcune situazioni molto delicate (la gravidanza, in cui coesistono insieme, e indissolubilmente legate, *due* vite!), forse perché, facendo i dovuti scongiuri, in futuro a doverci seriamente pensare potrei essere proprio io.

Duque de Gandìa ha detto...

Anche la tua spiegazione della legge è un gran casino, sarà che il "problema" è a monte come sostieni tu, mah, sarà....ma comunque:Si, la pensiamo in modo molto diverso:)

Duque de Gandìa ha detto...

Anche Marco Pannella ed Emma Bonino non hanno voluto la diagnosi preimpianto!

Al direttore –Se i promotori del referendum prima di dargli il via avessero fatto una buona diagnosi preimpianto, avrebbero scoperto che presentava una incurabile mancanza di quorum nel proprio patrimonio genetico, ed avrebbero evitato di impiantare un essere difettoso nel corpo elettorale, costringendolo all’aborto.Ecco cosa succede a non utilizzare i metodi che la scienza ha messo a disposizione dell’umanità. Cordiali saluti
Giorgio Montanari ( IL FOGLIO, mercoledì 15 giugno)