venerdì, marzo 25, 2005

Maria << Turris eburnea >>


La torre è una costruzione che s’innalza nobile e maestosa al di sopra degli edifici circostanti. Perciò quando, servendoci di questa immagine, diciamo che un uomo è una torre, vogliamo intendere che al suo confronto tutti gli altri sono bassi e piccoli.

Questo tipo di grandezza rifulge nel caso della Beata Vergine. Sebbene nella passione del Signore abbia sofferto un’angoscia più acuta e più intima di quanto non l’abbiano soffertà gli apostoli, tuttavia ella si comportò, nella prova, in una maniera più nobile e più forte.
Infatti, quando Gesù affrontò la sua agonia, gli apostoli, vinti dalla stanchezza, si addormentarono. Non seppero lottare ne dominare la profonda delusione e il grande abbattimento, ma ne furono sopraffatti. Subito dopo, quando a san Pietro fu chiesto se era discepolo di Gesù, egli lo negò.
E non fu solo nel tradimento. Gli apostoli ad eccezione di san Giovanni fuggirono e si nascosero. Anzi, persero anche la fede in Lui e pensarono che tutte le attese che aveva suscitate erano fallite completamente.

Quanto differente fu il comportamento coraggioso di santa Maria Maddalena e ancor più quello della Vergine Maria! Di lei è detto espressamente che stava ai piedi della croce. Non pianse né si gettò a terra, ma stette diritta a ricevere i colpi che la lunga agonia del figlio le infliggeva ad ogni istante.

In questa grandezza e generosità nel soffrire, ella, paragonata agli apostoli, ci appare veramente incrollabile e forte come una torre. Ma le torri sono vaste, pesanti, opprimenti, e vengono costruite per scopi di guerra e non di pace. Non hanno la grazia, la gentilezza e la simpatia che risplendono in Maria. Per questo ella è chiamata Torre d’avorio: per farci comprendere, per mezzo della lucentezza, la purezza ed il valore di quel materiale, quanto sia trascendente l’amabilità e la dolcezza della Madre di Dio.
(J.H. Newman)

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