Sono riuscito a riportare al cinema Virginia de Leiva.
Andare al cinema con una persona che non sopporta lo stare fermi seduti in poltrona, e preferisce affittarsi i dvd, è un’impresa quasi impossibile.
Così dopo sei mesi ho avuto il piacere di condividere la visione di un altro film “strano” con la mia “collega” di monastero.
"La Caduta": un film imperdibile!
Ho insistito con Virginia sul fatto che era un film che da solo non sarei mai andato a vedere - figurarsi che io sobbalzo sulla sedia vedendo Harry Potter! - : avevo bisogno di avere accanto una persona dal carattere forte che ispirasse senso di protezione. L’argomentazione l’ha fatta molto sorridere.
- Ah si? Ti è andata bene allora: pensa se avessi dovuto lavorare con quelle nostre colleghe smorfiose!
- Per me non cambiava assolutamente nulla! Sarebbero state loro a non resistere: dopo un mese sarebbero corse da Gianluca ad implorare di essere spostate il più lontano possibile dalla mia persona.
- Hai ragione, ah! Ah!
Ridiamo insieme.
Ormai ci conosciamo abbastanza. E mi mancherà molto al termine di questi 12 mesi di lavoro. Stiamo bene insieme come tanti compagni di banco delle Medie che poi l’anno dopo cambiato corso di studi, o più banalmente si cambia banco, l’intensità della relazione interpersonale muta inesorabilmente.
Non credo proprio che avremmo occasione di risentirci dopo.
Ci saluteremo tra ampi sorrisi, una stretta di mano, ma anche da parte mia una stretta un po’ più avvolgente di una semplice stretta di mano.
Un bacio sulle sue diafane guanciotte, un suo arrivederci a presto a cui io farò finta di credere ingenuamente.
2 commenti:
Esimio,
a volte ci sono segni che non riusciamo esattamente a decifrare, ma di cui sentiamo il mormorio… In questo preciso istante, l’aria che respiro è intrisa delle note di un famoso motivo di Rocky Roberts, “Stasera mi butto”. Credo che sia un evergreen, se dopo oltre quarant’anni continua ad essere trasmesso nell’etere…
Si chiederà, acutamente, cosa abbia a che fare questa notizia con il suo post.
Assolutamente niente.
Mi limito a constatare che ci sono cose che rimangono per sempre, e altre che svaniscono nel nulla. Ma quelle che diventano evergreen, lo diventano per loro intrinseca natura? Oppure, più semplicemente, vengono spinte a tale sorte dall’azione umana, perché c’è qualcuno che continua a perpetrarne il ricordo?
Con questa domanda- che certamente non la farà dormire, stanotte- la saluto, informando Vossignoria che sabato prossimo venturo potrei giungere in visita all’Urbe, ma senza scopa.
A Dio piacendo, utilizzerò il treno :-)
Ossequi
I.
Esimia,
lodo il desiderio, divinamente ispirato, di peregrinare all’Urbe sottomettersi piamente a questa Suprema Sede.
Se grande è la letizia per siffatta vostra ambasciata, mi rammarico vieppiù che la Camera Apostolica e la Dataria non abbiano più l’autorità – dopo la recentissima annessione dell’Urbe al regno unitario – di decretare gli indispensabili emolumenti, affinchè le maestranze, eredi del genio del cavalier Bernini, innalzino archi di trionfo e ed allestiscano carri allegorici per il Vostro solennissimo e faustissimo ingresso, quale degna emula di Cristina di Svezia!:)
E tranquillizzatevi: non sarete costretta ad abiurare, sotto le gotiche volte della Minerva, la vostra passione per Rocky Roberts.
Non è così ottusa, come voi potreste pensare, la Controriforma!:D
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