Ovvero: "Attraverso qualche fessura il fumo di Satana è entrato nella Chiesa". (Paolo VI)
Come ognun saprà delle cinque porte bronzee della Basilica Vaticana soltanto quella centrale è antica: opera del Filarete commissionata a Firenze da papa Eugenio IV a metà del XV secolo e destinata alla precedente basilica tant'è vero che, regnando Paolo V Borghese, furono fatte delle aggiunte in basso ed in alto per adattare la porta alle nuove dimenzioni degli ingressi della basilica michelangiolesca.
I battenti delle altre porte erano in legno. Solo nel XX secolo sono state sostituite con artistici battenti di bronzo. Nel Giubileo del 1950 i fedeli svizzeri donarono a Pio XII la "Porta Santa" opera di Vico Consorti. Giovanni XXIII commissionò a Giacomo Manzù la "Porta della Morte" e regnando Paolo VI fu eseguita quella detta "dei Sacramenti" opera di Venanzio Crocetti (inaugurata da Paolo VI il 12 settembre 1965) e per ultima quella detta "del Bene e del Male" commissionata direttamente da Papa Paolo VI al maestro Luciano Minguzzi, considerato dalla critica uno dei maggiori scultori del Novecento e inaugurata nel settembre del 1977.
Tra i vari pannelli della porta "del Bene e del Male" quello commemorativo del «Concilio Ecumenico Vaticano II» fu poco tempo dopo sostituito.
Nel bassorilievo bronzeo originale figuravano sei prelati seduti: ad un estremo Giovanni XXIII, che inaugurò il Concilio , poi quattro vescovi -o cardinali di cui uno di rito bizantino- ed a chiudere la teoria Papa Montini che chiuse il Concilio Vaticano II. Mentre papa Giovanni e gli altri quattro Padri conciliari erano stati raffigurati con il corpo ed il viso rivolti in avanti, Paolo VI (l’ultimo a destra) era invece modellato di profilo, in modo da presentare, ben visibile, la Sua mano sinistra con incisa sopra una «Stella a cinque punte», o «Pentalfa massonico»!
Poco tempo dopo l’inaugurazione don Luigi Villa - come lui stesso riferisce - si recò da un cardinale per denunciare il fatto.
Dapprima quella insegna massonica sul dorso della mano sinistra di Paolo VI venne raschiata, poi, il pannello venne sostituito con un altro - l’attuale - sul quale, però, non compaiono più le sei figure di prima, ma solo cinque.
( Fonte: "l'orrido" Effedieffe)
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