Le fonti storiche concordano nell'indicare quale istigatore delle violenze antiebraiche verificatesi in territorio germanico al tempo della predicazione della Seconda Crociata un tale Raoul, monaco cistercense, cioè, appartenente al medesimo Ordine monastico di San Bernardo abate di Claveux il quale si affrettò a condannare tali atrocità a ad esortare le autorità temporali ad impedire il propagandarsi di consimili violenze.
La eco della gratitudine ebraica verso l'operato del "Dottor Mellifluo" è testimoniata, persino a quattro secoli di distanza da quei luttuosissimi eventi, da una cronaca ebraica "Emeq-ha-bakhà" -ovvero: "La valle del pianto"- composta al dotto medico e storiografo Joseph Ha-Cohen (Avignone 1496 - Genova 1575) tramandata in varie edizioni manoscritte e data alle stampe soltanto durante il XIX secolo:
«Il monaco Rodolfo era venuto in Germania per percorrerla e imporre il segno di croce a coloro che si riunivano per andare a Gerusalemme. Egli diffuse delle falsità contro gli Ebrei. Quando gli Ebrei lo seppero [...] implorarono l'Eterno dicendo: "Ah, Signore ecco che non sono passati tanti anni quanti ne passano da un giubileo all'altro da quando abbiamo sparso il nostro sangue come acqua per la santificazione del Tuo Nome, grande, potente, maestoso, nel giorno della grande carneficina! Ci rigetterai per sempre, Signore? E che cosa farai per il Tuo Nome glorioso? Ci susciterai Tu nuove afflizioni?"
Allora il Signore ascoltò i loro gemiti; si ricordò della Sua Alleanza, si volse dalla loro parte ed ebbe pietà di loro, nella immensità della Sua misericordia.
Egli inviò a questi mascalzoni
San Bernardo di Chiaravalle in Francia, che li chiamò, anch'egli, nelle forme a loro consuete e disse loro: "Andiamo e saliamo verso Sion, al sepolcro del nostro Salvatore ma guardatevi dal parlare agli Ebrei tanto in bene quanto in male, perché toccarli è toccare la pupilla dell'occhio di Gesù. Essi sono infatti sue ossa e sua carne e Rodolfo, discepolo di Gesù Cristo, non ha parlato giustamente, perché è di essi che si dice nei Salmi: Non ucciderli perché il mio popolo non li dimentichi (Sal 59,12)."
Ed essi ascoltarono la sua voce, perché godeva di considerazione tra di loro.
Si ravvidero della loro collera e smisero di fare del male agli Ebrei, come avevano avuto l'intenzione.
E quest'uomo non richiese agli Ebrei alcun riscatto, con cuore sincero egli aveva detto bene di Israele. Per questo io dico: "Ti ringrazio, oh Eterno, perché se Tu sei stato in collera contro di me, la tua collera si è allontanata e Tu mi hai consolato, lasciando di noi un resto sulla terra e conservando la vita a molti in quel giorno. Perché se la misericordia di Dio non avesse inviato questo sacerdote nemmeno uno sarebbe scampato.
Sia lodato Colui che libera e che salva! Amen, amen!".»
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