14 APRILE Lunedì di Pasqua.La vigilia o l’antivigilia della sua morte, mi sembra fosse il lunedì di Pasqua, le dissi:
<< E allora, suor Marie-Bernard, siete un po’ risuscitata? >>
<< Oh, no, niente.Non conosco alcun sollievo. Il cappellano mi ha detto che il Signore vuolo farmi avere dei meriti fino alla morte. Mi devo rassegnare >>.
(suor Cecilie Pagès)15 APRILESuor Marie-Bernard ebbe, come Gesù la vigilia della sua morte, un’agonia spirituale. Nella notte del lunedì si udiva ripetere più volte le parole:
<< Vattene Satana! >>
Martedì mattina mi disse che il demonio aveva cercato di spaventarla, ma che aveva invocato il santo nome di Gesù è tutto era scomparso.
Il martedì di Pasqua, dopo aver trascorso una notte molto agitata, fece ancora la santa comunione, ma nel corso della mattinata ebbe una crisi di oppressione molto forte. Mi fece chiamare e volle ricevere il sacramento della penitenza.
Poi le applicai l’indulgenza plenaria
in articolus mortis.
(abate Fevre)16 APRILE La sua morte fu la morte di una santa, la sua pazienza nelle ultime sofferenze fu ammirevole, era felice di lasciare questa vita. Diceva:
<< Sono felice di rivedere la mia mamma del cielo >>.
(suor Gonzague Champy)Verso le ore 13,30 e le 14
Qualche ora prima di esalare l’ultimo respiro, avendo udito una consorella dirle: << Sorella cara, in questo momento siete sulla croce! >>, ella stese le braccia in croce e un momento dopo esclamò.
<< Gesù mio,oh! Quanto lo amo! >>
Verso le ore 14,15
Un’ora prima della morte…
Bernadette chiese il foglio su cui era la benedizione speciale che papa Pio IX le accordava per l’ora della morte. Le risposero che bastava dirigere l’intenzione, pronunciando con fervore il nome di Gesù. Lo fece.
Verso le ore 14,30
In questo momento cercò di sollevarsi un poco, appoggiando la mano destra sul bracciolo della poltrona, alzò gli occhi al cielo e portò la sinistra alla fronte; i suoi occhi avevano un’espressione che colpiva, e rimasero alcuni istanti come fissi su un punto: i lineamenti esprimevano calma serenità e al tempo stesso una gravità melanconica. Allora, con un tono di voce indefinibile, che rivelava più la sorpresa che il dolore, uscì in questa triplice esclamazione:
<< Oh!, Oh!, Oh! >>
E tutto il corpo era scosso da un fremito.
Lasciò cadere lentamente la mano tremante sul cuore; abbasso gli occhi con voce ben chiara pronunciò affettuosamente queste parole:
<< Mio Dio, vi amo con tutto il cuore, con tutta l’anima e con tutte le forze >>.
(abate Febbre)
Verso le tre del pomeriggio, la malata sembrava in preda alle torture di una sofferenza interiore inesprimibile.
Le sorelle infermiere, allarmate, si affrettano a prendere dell’acqua benedetta, ne aspergono più volte sulla morente e le suggeriscono pie invocazioni. La malata afferra il suo crocifisso, lo contempla un istante con amore, poi bacia lentamente, una a una,le ferite del Cristo.
Nello stesso momento suor X entra in infermeria e si avvicina alla morente che sembrava assorta nella contemplazione del suo crocifisso. A un tratto alza la testa, tende le braccia verso suor X, e fissando su di lei uno sguardo indefinibile, le dice:
<< Mia cara Sorella, perdonatemi… pregate per me… pregate per me >>.
Suor X e le due infermiere cadono in ginocchio per pregare. L’ammalata si unisce alle loro invocazioni che ripete a bassa voce.
Poi si raccoglie qualche istante, con la testa inclinata dalla parte della suora infermiera alla sua sinistra, e con un’espressione di dolore e di supremo abbandono alza gli occhi al cielo, stende le braccia in croce e getta un forte grido:
<<
Dio mio! >>
Un fremito involontario,misto di rispetto e di paura si impadronisce delle tre religiose inginocchiate. Una di loro sosteneva le braccia della morente che le teneva ancora stese.
Infine, le lascia ricadere e si unisce nuovamente alle preghiere delle consorelle.
A queste parole dell’Ave Maria: “ Santa Maria, Madre di Dio” la morentesi rianima e con un accento tutto penetrato, che rivelava in questo momento supremo la sua profonda umiltà e la sua filiale fiducia nella Vergine Immacolata, ripete per due volte:
<< Santa Maria, madre di Dio, pregate per me, povera peccatrice >>.
La morte si avvicina.
Una lotta tremenda sembrava scatenarsi ancora in questa anima innocente e privilegiata, a cui senza dubbio Dio voleva donare qualche nuovo tratto di somiglianza con il nostro divino Salvatore mentre spirava sulla croce.
Qualche istante dopo la malata, con un gesto espressivo,
chiede da bere; fa un grande segno di croce, afferra il recipiente con la bevanda fortificante che le è offerta, ne assume a due riprese qualche goccia e, reclinando la testa, rende dolcemente la sua anima verginale al Creatore, mentre le sue compagne ripetevano questa invocazione: << Gesù, Maria, Giuseppe, abbiate pietà di lei, proteggetela >>. Esse avevano esaudito , senza saperlo, un desiderio di suor Marie-Bernard, che aveva chiesto la grazia di morire ripetendo i dolci nomi di Gesù, Maria e Giuseppe.
(suor Nathalie Portat)Bernadette Soubirous muore alle tre e un quarto del pomeriggio il mercoledì di Pasqua, 16 aprile 1879.
“Mio Dio…”
“Ho sete…”
“Erano le tre del pomeriggio” “ e chinato il capo spirò”