martedì, ottobre 04, 2005

la luna sotto i suoi piedi



Il 3 ottobre ’05 dopo anni di rinvii e dopo lunghe ore di estenuanti trattative tra i venticinque ministri degli Esteri dell’Unione riuniti a Lussenburgo, si è dato formale inizio ai negoziati, di durata quindicennale, per l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea.

Alla fine, grazia alla pressione diplomatica di Condoleezza Rice che ha telefonato al primo ministro austriaco, il popolare Wolfang Schussel, si è stemperato il “veto” austriaco. Infatti l’unico Paese dichiaratamente contrario ad una Europa politica di cui facciano parte a pieno titolo gli eredi dell’impero ottomano, è stato lo Staterello degli eredi dell’impero austro-ungarico che vorrebbe, alla fine del lungo negoziato, solo un partenariato privilegiato tra UE e Turchia.
La ministra degli Esteri Ursula Plassnik; una valchiria alta due metri, si è presentata al tavolo dei 25 con la teutonica volontà di far aggiungere alcune paroline al testo degli accordi euro-turchi che permettessero tale uscita di sicurezza per l’Unione europea se, caso mai, il negoziato quindicinale si rivelasse un vicolo cieco.

A dire il vero, la bozza redatta sotto la presidenza semestrale britannica, e che è stata approvata, menzionava, e menziona, la possibilità per l’Europa di mettersi una mano sul cuore –e una sul portafoglio- per riconsiderare la reale “capacità di assorbimento” di settantamilioni di cittadini turchi (e mussulmani) nelle struttura economica-amministrativa dell’UE.
Grazie alla “dolce”fermezza di Condoleezza, e del premier turco Erdogan, non è stata posta ufficialmente e preventivamente la possibilità di un’altra forma di legame politico tra EU e Turchia difforme dell’ingresso pieno nella Comunità europea. Anche se nei fatti, l’evolversi quindicinale delle “cose turche”, potrebbe anche riportare in auge la posizione dell’attuale governo di Vienna.

Per Vienna il significato storicamente sconvolgente dei drammatici eventi dell’11 settembre non deve essere minimizzato. Dell’11 settembre 1683, ovviamente!

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