lunedì, febbraio 20, 2006

dei Sepolcri, VI

Prima ancora che nel 1948, per speciale indulto pontificio, lasciasse la congregazione delle suore Dorotee per abbraccare la clausura nel Carmelo di Coimbra, suor Lucia Dos Santos aveva già dato l'assenso al desiderio di monsignor Correira da Silva, vescovo di Leiria-Fatima, di tumulare tutti e tre i pastorelli, che nel 1917 ebbero le apparizioni della Santa Vergine, all'interno del Santuario di Nostra Signora del Rosario di Fatima. Suor Lucia del Cuore Immacolato espresse solo la richiesta che la propria tomba fosse accanto a quella della tanto amata cuginetta Giacinta.

Così più di cinquant'anni prima della sua morte era pronta la tomba della più longeva dei tre veggenti. Tomba che la stessa suor Lucia ha avuto più volte occasione di poter vedere personalmente recandosi a Fatima, per speciale deroga dalla clausura monastica, in occasioni delle visite dei pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II al santuario portoghese.
Nel transetto di destra si trova la tomba di Francesco Marto, di fronte , dall'altro lato dell'altare maggiore, la tomba della sorellina Giacinta Marto ed accanto una tomba gemella ma la cui lapide è rimasta per decenni senza alcuna iscrizione.

La novantasettenne monaca carmelitana, che lucida quasi fino alla fine dichiarò di offrire le proprie sofferenze e la vita stessa secondo le intenzioni del papa Giovanni Paolo II gravemente infermo e ricoverato al Policlinico Gemelli, morì il 13 febbraio 2005.
Le consorelle chieserò di poter tenere almeno per un anno le spoglie di suor Lucia presso il monastero S.Teresa di Coimbra. Così è stato, ed un anno e sei giorni dopo il feretro della veggente, portato a spalla, e sotto l'imperversare della pioggia e della grandine, ha fatto solennemente ingresso nella vasta piazza del santuario di Fatima.

Sulla pietra tumulare, che pesa circa 400 chili, si potrà d'ora innanzi leggere:
“Suor Maria Lucia di Gesù e del Cuore Immacolato. A cui è apparsa Nostra Signora. 22 marzo 1907 – 13 febbraio 2005. Traslata in questa Basilica il 19 febbraio 2006”. Sulla lapide di Giacinta e Francesco c’è un’altra iscrizione: “Beatificato(a) il 13 maggio 2000”.

Giacinta sepolta accanto a suor Lucia morì il 20 febbraio 1920. Il motivo per cui la traslazione è avvenuta il 19 febbraio è per avere al santuario le reliquie di suor Lucia il 20 febbraio che è la data scelta per la festa liturgica dei due beati pastorelli Francesco e Giacinta.
La Beata Giacinta aveva più volte confidato alla cugina Lucia di aver ricevuto ancora visite dalla Madonna, nelle quali la Signora le prediceva grandi sofferenze, ma le assicurava la ricompensa del Paradiso.
Anche la lapide di suor Lucia che ammise di aver rivisto altre volte la Santa Vergine dopo il 1917, aspetta che anche qui venga incisa la data della beatificazione.



San Josè Maria Escrivà de Balaguer non aveva una eccelsa considerazione per le suore, diceva spesso alle numerarie dell'Opus Dei: "Figlie mie, non mi diventate sciocche com le suore"; solo per "suor Lucia del Portogallo" aveva una speciale considerazione e la andava a trovare sovente."Non perchè ha visto la Madonna ma perchè ci ama molto", spiegava ai membri dell'Opera. Comunque suor Lucia, pur avendo stima per l'apostolato dell'Opus Dei: "E' un pò sciocchina ma è una brava donna" rimarcava "el fundadòr".
Una volta l'umile carmelitana gli disse:
"Don Josè Maria, lei con tutte le sue cose ed io con tutte le mie, potremmo finire anche noi all'inferno".

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