Il primo luglio il Sommo Pontefice "ccioiosamente" regnante ha presieduto un concistoro pubblico per la canonizzazione di quattro Beati. La cerimonia è stata fissata per domenica 15 ottobre 2006.
Nel fausto giorno sacro alla Santa di Avila si unirà quindi al corteggio dei santi canonizzati anche il beato Monsignor RAFAEL GUÍZAR VALENCIA (1878-1938) vescovo messicano nonchè pro-zio e padre spirituale dell'allor giovane chierico Marcial Maciel Degollado: una delle sorelle del futuro santo, Maria, era la madre di Maura Degollado Guízar, madre a sua volta di Padre Marcial Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo e del Movimento di apostolato Regnum Christi.
Il lieto evento non poteva non capitare in un momento più propizio viste le recenti "censure" in cui è incorso il nonagenario fondatore dei Legionari di Cristo. La canonizzazione di Rafael Guizar Valencia non potrebbe essere accolta con maggior gaudio dai figli spirituali del nipote del futuro santo.
San Rafael Guizar Valencia sarà per il "Regnum Christi" un santo di famiglia, il santo zio che ha "scoperto" e "indirizzato" la vocazione di padre Maciel.
Nel suo libro intervista "La Mia Vita è Cristo" il reverendo padre Maciel racconta: "Mia madre mi raccomandò molto di fargli visita. Mi ricevette con molta gentilezza e, quando gli annunciai che stavo andando al noviziato dai carmelitani, lui mi rispose con un’espressione molto messicana: “Ma quali carmelitani e carmelitani! Tu resti con me nel mio seminario per vedere ciò che Dio vuole da te”. Due giorni dopo il rettore del seminario minore, don Jerónimo Ugalde, passò a visitare il vescovo e mi condusse al seminario. Per questo motivo, non andai dai carmelitani come era nei miei programmi, ma al seminario di Veracruz, con sede in Atzcapotzalco a Città del Messico..."
In un altro passo sempre a proposito della burrascosa esistenza del suo santo zio il reverendo Marcial Maciel Degollado dice:
"Mons. Rafael Guízar era zio di mia mamma. Anche lui nativo di Cotija. Fu un sacerdote e un vescovo esemplare. La sua vita è stata molto movimentata, poiché visse ai tempi burrascosi della rivoluzione e della persecuzione religiosa.
Come sacerdote dovette accettare, con grande rassegnazione e spirito d’obbedienza eroica, una pena ingiusta di sospensione a divinis che gli fu inflitta dal suo stesso vescovo, a causa di calunnie e invidie..."
Non v'è dubbio alcuno che una tale similitudine nella vicenda biografica del "santo zio" e del -da molti ritenuto santo- nipote in futuro verrà tenuta sempre più in gran considerazione dagli estimatori di Padre Maciel e del carisma apostolico da lui infuso alla Legio Christi.
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