lunedì, maggio 28, 2007

CASTRUM DOLORIS, IX

Ovvero: Tutti "Pazzi" per Mary



In occasione del IV centenario della Morte ( 25 maggio 1607) di Santa Maria Maddalena de'Pazzi l'urna che conserva il corpo incorrotto della mistica fiorentina è stata solennemente portata in processione per le vie di Firenze.
Sabato 19 maggio, l’urna con il corpo della Santa è stata traslata dal monastero carmelitano di via dei Massoni a Careggi, dove è conservata da quando nel 1888 fu sfrattata dalle autorità civili dalla "sua" bella chiesa di Borgo Pinti (dove nel corso del ’700 si era trasferito il monastero carmelitano), sino alla Cappella del Seminario arcivescovile, dove la santa ebbe la prima sepoltura.
La sera di domenica 20 maggio, festa dell’Ascensione, il corpo incorrotto della Santa ha percorso con una processione notturna le vie del centro storico fino al Duomo di Santa Maria del Fiore dove, sotto la cupola del Brunelleschi, per una settimana ha ricevuto l'omaggio dei fedeli.

In occasione delle celebrazioni maddaleniane, il sedici volte Benedetto ha inviato una acconcia lettera di felicitazioni al Cardinal Ennio Antonelli, Arcivescovo di Firenze mentre nel Seminario arcivescovile fiorentino (Lungarno Soderini, 19) che fu il convento carmelitano di Santa Maria degli Angeli in cui visse e morì la santa è stata ideata una mostra iconografica (gratuita!) aperta dal 19 maggio al 20 luglio 2007 dal titolo: Maria Maddalena de’ Pazzi. Santa dell’“Amore non amato” .

Venerdì 25 maggio nel gaudio quattrocentenario della solennità della festa di Santa Maria Maddalena de’ Pazzi; dopo il Pontificale vespertino in Duomo presieduto dal Cardinale Arcivescovo; alle ore 21 nella "mistica" cornice del Battistero v'è stato lo spettacolo «Venite ad amare l’Amore», ovvero una lettura di testi scelti tratti dalle opere della santa alla quale ha "prestato la voce" l'attrice "redenta" Claudia Koll: beniamina dell'universo clero mercè la sua biografia tanto somigliante con quella di santa Maria Maddalena, quell'altra e più celebre Maddalena però.



Post scriptum:
Anche se "Si può allora dire che Roma è il nome concreto della cattolicità" come ha infatti detto al "Regina Coeli" di Pentecoste il Papa sedici volte Benedetto, nel centro della cattolicità poco sentore si hanno avute delle solennità fiorentine in onore della Maria Maddalena de'Pazzi.
Nella basilica romana di San Giovanni Battista dei Fiorentini, la chiesa "Nazionale" fiorentina , il secondo altare laterale alla destra di chi entra fu dedicato proprio alla santa fiorentina per volere del papa fiorentino che la beatificò. Sull'altare domina una grande tela che raffigura una delle innumerevelo visioni della Santa in cui la Beata Vergine Maria le fa dono di un candidissimo velo simbolo della grazia del perpetuo e perfetto esercizio della virtù della castità. Orbene, il venerdì 25 maggio -cioè nell'anniversario quattrocentenario!- la cappella risultava assediata da legni e tubi metallici rimasugli di impacature smontate o da montare, mentre l'altare era occultato da una grande tela poggiata verticalmente raffigurante il fiorentino San Filippo Benizi in Gloria: pala d'altare proveniente dalla cappella esattamente di fronte momentaneamente in restauro; ai piedi dei gradini dell'altare un vaso conteneva un piccolo palmizio torto ed essiccato.
Non si vuol negare che nei monasteri carmelitani maschili e femminili dell'Urbe molto si sia pregato e meditato in vista del felice anniversario epperò fuori dai sacri recinti claustrali poco o nulla parrebbe essere trapelato. Anchè perchè nell'immaginario collettivo tra le mistiche carmelitane troneggia incontrastata la santa madre Teresa di Gesù, ma Maria Maddalena de'Pazzi non è santa meno povera di estasi o meno munifica nel descrivere le sue barocche visioni rispetto alla santa di Avila!
Nell'evo contemporaneo una pietà come quella vissuta da Maddalena de'Pazzi non può che sconcertare anche il più benevolo fedele cattolico che si accosti ai resoconti dei suoi deliqui. Per di più, se vogliamo continuare nel paregone con Santa Teresa, mentre i testi della Santa riformatrice del carmelo furono editi ben prima della sua elevazione agli altari invece la Prima edizione di Tutte le Opere di S. Maria Maddalena de' Pazzi la si ebbe nel non lontano 1966 per l'occasione del IV centenario della sua nascita. Per di più la secentesca grammatica fiorentina è assai ostica ed indigesta!
Di questa generale italica disconoscenza del ricchissimo patrimonio di resoconti mistici lasciateci dalla grande monaca carmelitana fiorentina dell'età barocca, forse il grande vantaggio è che, fortunatamente ignorandoli, a nessun regista verrebbe in mente di fare un film su Maddalena de'Pazzi come invece pultroppo e disgraziatamente accade per Teresa de Cepeda y Ahumada!

1 commento:

L'agliuto ha detto...

Grazie, per ciò che sai e che dici, e per come lo dici,
dal tuo affezionato Ipo.