lunedì, aprile 04, 2005

De arte bene moriendi/2

Paolo VI morì il 6 agosto ’78 festa della Trasfigurazione del Signore, esattamente 14 anni dopo la pubblicazione dell’Ecclesiam Suam, la sua prima enciclica con cui delineava il programma del suo pontificato: la priorità del dialogo con il mondo contemporaneo per il Papa e per la Chiesa Cattolica nello spirito del concilio Vaticano II.
Quale migliore segno della benevolenza divina per l’operato provvidenziale di Papa Montini?
Anche la morte di Giovanni Paolo II è stata ricca di segni pieni di conforto per lui e per tutti quelli che lo hanno amato.


La morte di Giovanni Paolo II, alle 21.37 di sabato 2005, ha coinciso liturgicamente con la festa della Divina Misecordia, proclamata dal Papa stesso nell’anno giubilare, a suggello della canonizzazione di suor Faustina Kowalska, quale esortazione ai cristiani a fronteggiare, con fiducia nella bontà divina, le difficoltà e le prove che l’umanità deve affrontare.
Da notare che Giovanni Paolo II ha celebrato sia la beatificazione che la canonizzazione della religiosa sempre nella domenica dopo Pasqua: domenica della Divina Misericordia.

A dare impulso alla causa di beatificazione della religiosa fu proprio il vescovo Karol Wojtyla che da giovane operaio e seminarista clandestino, prima di recarsi al lavoro nella fabbrica Solvay, si fermava a pregare nel santuario di Lagiewniki, presso Cracovia, dove si conservano le reliquie della santa polacca e l’immagine di Gesù misericordioso.
Anche il cardinal Sodano, domenica 3 durante la prima messa funebre ha ricordato l’Enciclica Dives in Misericordia, pubblicata all’inizio del suo pontificato (1980), interamente dedicata alla devozione propagata dalla mistica polacca.

Tale concomitanza non è sfuggita ai vaticanisti di France2 che - come all'epoca del primo ricovero del febbraio scorso - sono corsi a Santo Spirito in Sassia per filmare la reazione alla morte del pontefice da parte del polacco sacerdote diffusore in Italia di quel culto.
Da notare inoltre che in tale giorno si ricordavano esattamente i 10 anni della visita del papa a quella chiesa.

Secondo la liturgia, una festa ha inizio con i Vespri del giorno precedente. Per questo motivo la messa celebrata sabato sera al capezzale del papa, poco prima della morte di Giovanni Paolo II, è stata già quella propria della festa.

Ma il sabato è il giorno che da sempre la devozione cristiana ha dedicato alla santa Vergine Maria.
Inoltre sabato 2 aprile è il primo sabato del mese, giorno dedicato ad una particolare devozione al Cuore Immacolato di Maria, secondo suor Lucia di Fatima, richiesta espressamente dalla Madonna.

Non tutti sanno che la pietà mariana di Giovanni Paolo II è nata e si è sviluppata nella sua giovinezza con un spiccato accento carmelitano. Il giovane prete Wojtjla più volte ricevette il netto rifiuto dell’arcivescovo di Cracovia Sapieha, di farsi frate carmelitano e di potersi ritirare in un monastero di detto ordine religioso. Sin da bambino ha indossato lo ‘scapolare’ della Madonna del Carmine quale segno di figliolanza ed obbedienza alla santa Vergine e quale segno della di lei protezione in vita e in punto di morte. Secondo una pia leggenda, nel XIII secolo, la beata Vergine apparve all’inglese san Simone Stok accompagnata da una moltitudine di angeli, tenendo in mano lo scapolare dell'ordine e gli disse: «Questo è il privilegio che io concedo a te e a tutti i carmelitani: chiunque morirà con questo scapolare non patirà il fuoco eterno».
Fin dal secolo XV a questa devozione si legò al cosiddetto «privilegio sabatino», secondo cui la Madonna avrebbe promesso di preservare i suoi devoti, vestiti dello scapolare, dalle fiamme dell'inferno, e di liberarle dal purgatorio, il primo sabato dopo la morte.
Cosa può essere di maggior spirituale sollievo ad un devoto dello scapolare del Carmine che morire proprio di sabato?

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