Prima delle solenni esequie, il Cardinale Camerlengo presiede il rito della chiusura della bara.
"Dio onnipotente ed eterno, Signore della vita e della morte, noi speriamo e crediamo che la vita del Santo Padre Giovanni Paolo è ora nascosta in te.
Il suo volto, a cui è venuta meno la luce di questo mondo, sia illuminato per sempre dalla vera luce che ha in te la sorgente inesauribile.
Il suo volto, che ha scrutato le tue vie per mostrarle alla Chiesa, veda ora il tuo volto paterno.
Il suo volto, che viene sottratto alla nostra vista, contempli la tua bellezza e raccomandi il suo gregge a te, eterno Pastore, che vivi e regni nei secoli dei secoli".
Il Maestro delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice e il Segretario del Sommo Pontefice, stendono il velo di seta bianca sul volto del Defunto. Poi il Cardinale Camerlengo asperge la sua salma con l’acqua benedetta.
Il Maestro depone nella bara la borsa con le medaglie coniate durante il Pontificato del Pontefice defunto e il tubo con il Rogito (la pergamena con una sintetica biografia del papa defunto ), dopo averlo sigillato con il sigillo dell’Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice.
Mentre la bara viene chiusa si dice il Salmo 41 (42)
Come la cerva anela ai corsi d’acqua,
così l’anima mia anela a te, o Dio.
L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente:
quando verrò e vedrò il volto di Dio?
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