mercoledì, novembre 29, 2006

About a boy /15

Ovvero: la via ecumenica



Dopo aver visitato il museo di San Salvatore in Chora, ho guardato la cartina che indicava la presenza nelle vicinanze della Chiesa Patriarcale di san Giorgio, mi son fatto, quindi, coraggio e ho cominciato a scendere verso il Fanar (o Fener come dicono i turchi).
Per me era inconcepibile andare ad Istanbul senza potermi accostare al "Trono Ecumenico". Un pò come andare a Roma e non visitare la basilica di San Pietro.
Avrei fatto, comunque, meglio a chiamare un taxi, che facesse un lunghissimo giro e che mi portasse sulla dritta e piana strada a doppia corsia che costeggia il Corno d'Oro. Invece tra una ripida discesa e un'altrettanta ripida salita, mi sono accorto che la mappa era assolutamente inutile per orientarsi tra le strette, tortuose viuzze e le vecchie case di legno spesso in rovina alla ricerca della sede del secondo vescovo per importanza di tutto il mondo cristiano.

L'ecumenismo è un cammino faticoso, ho spesso sentito ripetere, e la mia personale fatica era il prendere coscienza che il cosiddetto "piccolo Vaticano" era circondato da un quartiere molto popolare della Istanbul islamica; invisibile ai più, circondato da un quartiere privo di qualunque attrattiva turistica. Ma quello che mi è balzato subito alla mente è stata la considerazione di quanto doveva essere periferico quel quartiere quando nel XVI secolo i sultani vi confinarono il Patriarca di Costantinopoli presso un palazzetto di legno accanto ad una cattedrale lillipuziana.


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