giovedì, aprile 14, 2005

Orationes pro eligendo Romano Pontifice





In conformità all’articolo 84 della costituzione apostolica Universi Dominici Gregis ed ubbidendo ai pii desideri dei “purpurati Patres”, anch’io elevo suppliche all’Altissimo affinchè il Suo divino Spirito illumini l’intelletto degli eminentissimi vegliardi nella scelta del sommo pastore terreno:

Ut Ecclesiam tuam sanctam regere et conservare digneris,
te rogamus audi nos!
A Tettamanzi, libera nos Domine !
Ut dignissimum novum Papam Ecclesiae Catholicae benignissime concedere digneris,
te rogamus audi nos!
A Tettamanzi, libera nos Domine!

Se dopo la fumata bianca, affacciandosi dalla loggia di S. Pietro, il cardinale protodiacono Medina Estevez rivolgendosi alla turba plaudente dirà “Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum… Dionisium!” io prenderò in seria considerazione la possibilità di passare alla Chiesa greca ortodossa.

Anch’io, come molto più puntualmente ha fatto il “divinus” Magister, ho notato un eccesso di zelo dell’arcivescovo di Milano che terminata la messa di domenica 3 in suffragio del pontefice, ha percorso benedicente la vasta navata uscendo sul sagrato a salutare la folla. Prove generali? Nello spirito di mal contenuto entusiasmo dei giornalisti meneghini, si.
Intendiamoci: un cardinale con meno di ottant’anni ha tutte le ragioni di sperare o prevedere una propria possibile ascesa al supremo pontificato, ma io rimprovero a Tettamanzi di fare da anni campagna elettorale. Tale è la mia percezione dalle poche notizie che da giornali o tv ho avute sul “piccolo cardinale” sin dall’epoca del G8 di Genova.
Sarà anche uno straordinario arcivescovo per una diocesi come Milano ma lo sarebbe potuto essere anche continuando a stare a Genova.
Per la mia sensibilità ho trovato questo spostamento ecclesiologicamente imbarazzante. Trovo opportuno che un vescovo sia promosso ad una sede arcivescovile, e che un arcivescovo sia promosso ad arcivescovo metropolita, ma lo spostamento da una sede metropolitana ad un’altra la trovo poco giustificabile, vorrebbe dire implicitamente che la carica di vescovo di Milano è più importante di quella di Genova.
E il riferimento all’origine “lumbard” di Tettamanzi non è di per sé una giustificazione: è forse ligure il nuovo arcivescovo di Genova Tarcisio Bertone? Bertone è piemontese, come il patriarca di Venezia Scola è milanese come milanese è l’ex arcivescovo di Bologna Giacomo Biffi e l’arcivescovo di Palermo non è assolutamente un siciliano, e che dire dell’emiliano Cardinal Vicario di Roma Camillo Ruini?

Lo spostamento di Tettamanzi a Milano è un palese segno di personale stima ed affetto da parte di Giovanni Paolo II per un suo antico collaboratore in Vaticano, ciò indica che si tratta di persona di valore, tanto più che è stato chiamato a succedere ad una personalità prestigiosa come Martini.
Detto ciò io faccio i miei più grandi auguri affinchè per moltissimi anni ancora Tettamanzi continui a governare l’arcidiocesi ambrosiana e possa passare alla storia come un secondo Schuster , un novello Ferrari ed un redivivo san Carlo, ed a Milano si fermi.

I vaticanisti hanno fatto notare che se eletto sarebbe il papa più basso degli ultimi secoli. Non so se è vero: i giornalisti tendono sempre ad esagerare e non hanno alcun senso della storia , comunque è fuor di dubbio che più che la sedia gestatoria bisognerà tirare fuori la scala dei pompieri gestatoria!
Dio ti prego: papa Topo Gigio 2° no!

Confesso apertamente di essere poco lucido e d’essere mosso da un atteggiamento fazioso poichè spero nella riuscita del mio candidato del cuore; tra i cardinali europei per me l’unico possibile Giovanni Paolo III siede nella midleuropa.

1 commento:

Anonimo ha detto...

E vabbè, passi per Tettamanzi, ma Ratzinger no, eh?
Una chiesa teutonica, rigida e ancora una volta monopolizzata dai ciellini e dai Messori non la voglio proprio, eh?