Gli opinionisti hanno cercato di far ammettere a Buttiglione che se è stato cacciato a pedate dalla Commissione Europea, non è perché cattolico “intransigente” (ma che vuol dire! O si è o non si è cattolici) , ma perché inadeguato nel ruolo di commissario alle giustizia.
Buttiglione non si è difeso minimamente ma ha sostenuto che il parlamento europeo, secondo la costituzione fresca di firma, non ha l’autorità di sfiduciare chicchessia.
Chiunque altro, politico o no, si sarebbe adontato -e di brutto!- a sentirsi apostrofato come incapace, lui rimane il “bambacione” di sempre: dando così l’impressione di avallare lui per primo la propria inettitudine.
A Strasburgo, di fronte a chi gli diceva: ‘Lei è un cretino! S’informi!’; lui controbatteva che il Parlamento Europeo, a priori non possiede le categorie trascendentali atte a fondare valutazioni valoriali autentiche.
Meraviglioso! Un uomo inabile all’arruolamento politico!
Un filosofo che si preoccupa di battersi per il rispetto delle kantiane categorie del ragionamento! Per questo, contro i falsi sillogismi circolati nell’ultimo mese, io son convinto che il mite Rocco, in virtù della sua sincera adesione alla democrazia (intesa come regolamentazione democraticamente tessuta), si sarebbe impegnato coscienziosamente per il rispetto di quei principi normativi approvati dall’UE.
Quando fu nominato, non mi parve di vederlo fare salti di gioia, così come dopo essere stato “segato” a tutti ci è parso che la cosa non gli sia molto dispiaciuta: Buttiglione è un serissimo caso di mancanza di empatia.
La sua inadeguatezza non è intellettuale ma fisica!
Con le sue spalle strette e cascanti, secco con la “panza”, con la sua andatura dinoccolata, con la voce di Paperino con il singhiozzo, Buttiglione era (e rimane) fisicamente inadeguato.
La sua assoluta carenza di sex appeal, congiunta alla sua professione di fede cattolica fa di lui l’icona del perdente.
Buttiglione nell’immaginario collettivo (non solo in Italia ma a questo punto a livello europeo!) è il compagno delle medie, quello strano; quello da prendere in giro per quello che dice, per il fatto stesso che lo dice uno con l’aria del pirla.
Adesso tutto sembrerebbe covare sotto la cenere delle infervorate e devote(?) polemiche. Quando quell’ingenuo -idealista- bambinone metterà su un movimento per la difesa della libertà d’essere cattolici, vorrei tanto che si avesse l’onestà intellettuale di non accusarlo d’essere un barbablù (!) quando invece lo si considera un barbapapà.
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