lunedì, agosto 08, 2005

San Domenico

Contro la leggenda nera




"Fra Rodolfo di Faenza asciuga con un panno il volto del morente. È sera. Un attimo dopo Domenico mormora: “Cominciate!”. Allora tutti i frati presenti recitano insieme, dolcemente, il Credo, poi la preghiera per raccomandare l’anima. Anche Domenica prega, con le mani giunte protese verso il cielo. Ma le braccia cadono prima che la preghiera sia finita. Ha quarantasette o quarantotto anni.

Cinque mesi prima, per la precisione il 28 febbraio, suor Cecilia aveva ricevuto l’abito dalle sue mani, a Santa Maria in Tempulo. Aveva diciassette anni. Tra tutti quelli che conobbero il fondatore dell’ordine dei predicatori e che scrissero di lui, come Giordano di Sassonia, o che dettarono i loro ricordi, come lei e come tutti i testimoni del processo di canonizzazione, suor Cecilia è l’unica ad aver avuto la felice idea di lasciare un ritratto fisico dell’uomo che l’aveva arruolata nella vita religiosa:

Il beato Domenico aveva questo aspetto: era di media statura ed esile di corpo; aveva un bel viso e la carnagione un pochino rosea; i capelli e la barba tendevano al rosso; gli occhi erano belli. Sulla sua fronte e di tra le ciglia irradiava un certo splendore che a tutti ispirava rispetto e simpatia. Si mostrava sempre sereno e sorridente, tranne quando era addolorato per qualche angustia del prossimo. Aveva lunghe e belle mani e una voce forte e armoniosa. Non fu mai calvo, ma la corona dei suoi capelli era completa, cosparsa soltanto di qualche filo bianco.


EPILOGO...
Concependo la vita apostolica come unione strutturale di povertà e sapere, Domenico non aveva forse cercato, bene o male, di risolvere l’impossibile quadratura del cerchio?
Fatto sta che fondando il suo ordine dei predicatori aveva imposto, proprio mentre Francesco d’Assisi imponeva il suo, un modello religioso che doveva durare nei secoli, e che si può comprendere unicamente a condizione non soltanto di definire l’ideale stesso che l’aveva fondato, ma di collegarlo al contesto preciso che l’aveva visto nascere e svilupparsi.
È nato contro l’eresia. E un modo per dire che è nato dall’eresia.
Perché, al contrario di tanti altri che avevano cercato di combatterla, Domenico aveva ascoltato il messaggio dell’eresia. E l’aveva compreso."

(di Michel Roquebert)

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