sabato, marzo 18, 2006

...entre todas las mujeres! [7]



Ovvero: dolores!

"Nel luglio scorso [2005,ndr]il governo socialista spagnolo ha introdotto una nuova normativa sul divorzio, che da allora è consentito senza previa separazione e alla sola condizione che nozze siano state celebrate da tre mesi. Si tratta di una norma simile a quella che la Rosa nel pugno vorrebbe introdurre in Italia, e anche per questo può essere interessante esaminare che effetti abbia avuto in Spagna.

Le domande di divorzio, che nel primo semestre del 2005, quando vigeva ancora la vecchia normativa, erano state circa 27 mila, nel semestre successivo sono cresciute fino a 60 mila, sono cioè più che raddoppiate. Le separazioni, contemporaneamente, sono diminuite, ma solo di un terzo.
Si dirà che la legislazione non fa che rispecchiare una crisi della famiglia, che è quindi indipendente dalle scelte politiche, ma in realtà non è proprio così.

Tra le ragioni che concorrono a rafforzare o, al contrario, a indebolire la stabilità della famiglia c’è la considerazione che quell’istituto basilare riceve dalla società.
Se il giuramento di fedeltà reciproca “finché morte non ci separi”, che è pronunciato sia nei matrimoni civili sia in quelli religiosi, viene considerato una barzelletta, gli effetti non si fanno aspettare.
Se il matrimonio, che ha nella sua natura la finalità della riproduzione, viene equiparato alla convivenza tra persone dello stesso sesso, come accade in Spagna, finisce con lo svalutarsi.
Ora la formula matrimoniale spagnola dovrebbe essere trasformata nell’impegno a restare insieme per una stagione, visto che dopo dodici settimane può essere tranquillamente sciolto.

Le associazioni femministe spagnole, che hanno applaudito a tutte le leggi che disgregano la famiglia, contemporaneamente denunciano l’aggravamento della condizione
di disparità della donna, che percepisce mediamente retribuzioni inferiori del 40 per cento. Questo significa che sono ancora le donne la parte più debole, che subisce il danno maggiore dalla distruzione dei vincoli familiari.
Ma queste femministe, a quanto pare, non sanno fare due più due."

Giuliano Ferrara, Il Foglio sabato 18 marzo 2006)

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