martedì, marzo 21, 2006

Pacco, contropacco e contropaccotto /4

L'eminentissimo cardinale Roger Etchegaray
che si pregia d'essere amico personale del Patriarca si di Mosca e di Tutte le Russie, nel febbraio 2006 si è recato a Mosca per rappresentare la Chiesa Cattolica Romana alle solenni celebrazioni in occasione del compleanno e onomastico di Sua Santità Alessio II.
Il 20 febbraio, nel corso di un colloquio, il Vice-decano del collegio cardinalizio ha portato al Patriarca la lettera in francese con gli auguri di Benedetto XVI e consegnando il dono del vescovo di quella che i bizantini chiamano "Antica Roma" al vescovo della "Terza Roma": una medaglia d’oro del Pontificato.
La visita a Mosca del Signor Cardinale Roger Etchegaray, per condividere con l'intera Comunità cristiana russa la gioia della duplice ricorrenza del genetliaco e dell'onomastico di Vostra Santità, mi offre la gradita opportunità di farLe pervenire il mio fervido e cordiale augurio.

A questa lieta celebrazione desidero associami spiritualmente, invocando dal Signore abbondanti benedizioni per la Sua Persona e il Suo ministero, generosamente dedito alla grande causa del Vangelo.

I gesti e le parole di rinnovata fraternità fra Pastori del gregge del Signore stanno ad indicare come una sempre più intensa collaborazione nella verità e nella carità contribuiscano ad incrementare lo spirito di comunione, che deve guidare i passi di tutti i battezzati.

Il mondo contemporaneo ha bisogno di sentire voci che indicano la via della pace, del rispetto per tutti, della condanna di ogni violenza, della superiore dignità di ogni persona e degli innati diritti che le competono.

Con tali sentimenti, Le formulo cordiali voti di buona salute; sull'esempio e con l'intercessione di sant'Alessio, possa Ella continuare ad adempiere con frutto la missione che Dio Le ha affidato.

Dal Vaticano, 17 febbraio 2006.

BENEDICTUS XVI

[© Copyright 2006 - Libreria Editrice Vaticana]


A sua volta, Sua Santità Alessio II, al termine della solenne Liturgia onomastica del 24 febbraio, celebrata nella cattedrale del Santissimo Salvatore , ha chiesto al Cardinale Etchegaray di voler portare a Sua Santità Benedetto XVI, quale segno di gratitudine e di stima, una lettera di ringraziamento, unitamente al dono di una croce pettorale.



Santità,

La ringrazio di cuore per i cordiali auguri e le espressioni di ricordo nella preghiera che mi ha inviato in occasione del mio compleanno e onomastico, e che mi sono stati trasmessi da Sua Eminenza il Cardinale Roger Etchegaray.

Nel nostro tempo, in cui il secolarismo sta rapidamente sviluppandosi, il cristianesimo si trova di fronte a gravi sfide che necessitano di una comune testimonianza.

Sono convinto che uno dei compiti prioritari per le nostre Chiese, che possiedono una visione comune su numerosi problemi attuali del mondo contemporaneo, debba essere oggi la difesa e l'affermazione all'interno della società dei valori cristiani, di cui l'umanità vive da più di un millennio. Spero che a ciò contribuirà anche la rapida risoluzione dei problemi che si interpongono tra le due Chiese.

Ricambio nella preghiera a Vostra Santità gli auguri di buona salute, invocando il copioso aiuto divino nell'adempimento dell'alto ufficio di Primate della Chiesa Cattolica Romana.

Con affetto nel Signore

ALEKSIJ II
Patriarca di Mosca e di tutta la Rus’


Che cosa abbia voluto dire Benedetto XVI è chiaro ma non giurerei che altrettanto intellegibili ai pii cristiani d'occidente siano le parole del Patriarca di Mosca.
La grande "sfida" dei cristiani, secondo gli ortodossi russi non è pregare e lavorare per superare le incomprenzioni storico-teologiche al fine di giungere ad una "piena" unità visibile "affinchè il mondo creda", ma è quella di accantonare le reciproche contumelie al fine di lottare contro il secolarismo. Non il "lottare" per raggiungere una finalità puramente spirituale che riguarda "ad intra" la natura teologica delle Chiese cristiane, ma un coalizzarsi contro i nemici esterni (che il Patriarca abbia in mente lo stile degli accordi Ribentrop-Molotov?).

Quando Alessio II scrive di auspicare "la rapida risoluzione dei problemi che si interpongono tra le due Chiese", siamo ben certi che si stia riferendo al "Filioque" e all'Infallibilità, o stia invece parlando della necessità da parte di Roma di agire d'imperio per bloccare le mire alla costituzione di un Patriarcato greco-cattolico con sede a Kiev: culla del cristianesimo russo?

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