giovedì, maggio 14, 2009

Per il Pellegrinaggio Apostolico di Benedetto XVI in "Terra Santa"


MIRIAM E MARIA

"La Bibbia non spiega il significato del nome Miriam.
Durante il Medio Evo si considerava per lo più "Miriam" come avente il significato di "stella del mare", un'interpretazione puramente empirica, voluta, e che però era una fonte di ispirazione per molti.
[...] "Quando la vita diventa procellosa, quando ti senti sbattuto dalle onde, rivolgi il tuo sguardo verso il cielo, cerca la stella del mare, invoca Maria; quando le passioni ti travolgono e vanno dilaniando l'animo tuo, scruta il cielo e volgi la tua mente alla stella del mare, invoca Maria". Il pensiero pieno di pietà e di poesia di San Bernardo si riflette nella predicazione e nelle opere di San'Antonio. Questi spiega "Miriam" (Mariam) con "stella del mare" o "mare amaro" ("mar" in ebraico: amaro; "jam", mare).
Noi -così il Santo- siamo in mezzo al mare, circondati da onde, sommersi dalla tempesta ed è per ciò che eleviamo l'invocazione: Oh, Stella del mare! E' in grazia di Maria che, pur ondeggiando nell'amarezza, possiamo dirigerci, alla luce che emana dalla stella del mare, verso il porto, verso la salvezza.
Il nome "Maria" viene interpretato come "Mare amaro" con riferimento alla Passione di Gesù, ma il nome in se stesso è giubilo del cuore, miele nella bocca, nell'orecchio un canto.
Maria viene detta "Stella del mattino" perché fu data da Dio per essere luce ai popoli.

A proposito dell'interpretazione di "Miriam", "Mare amaro", ci sia concesso di notare: partendo dal Mar Rosso verso il nord s'incontrano il Grande Lago Amaro e il Piccolo Lago Amaro, che forse comunicavano per libera espansione delle onde, con il
Mar Rosso. Ad occidente delle coste dei due laghi correva un canale d'acqua dolce. Secondo Strabone questo canale attravesava i Laghi Amari e ne rendeva potabili le acque. Secondo Esodo 15,23ss., gli ebrei giunsero a Marah, "Amarezza".
A proposito della località [...] sorgenti di acqua più o meno salmastre esistono ancora sulla costa orientale della penisola sinaitica. Una di queste si chiama ancor oggi "Ajn Musa", fontana di Mosè a quasi 40 km dal punto approssimativo del passaggio del Mar Rosso; con essa può identificarsi il luogo di Mara. [...]

A proposito di Maria considerata largitrice di acqua nella tradizione popolare, va menzionato quanto segue.
Chi vuol vedere la sorgente di Miriam -così la tradizione popolare ebraica- raggiunga la cima del Carmelo e di lì potrà vedere come una specie di staccio nel mare; questa è la sorgente di Miriam.
Secondo gli antichi rabbini si tratta di una pietra in forma di staccio e che accompagnava il popolo d'Israele nel deserto e ciò per merito di Miriam. Dopo la morte di lei la sorgente cessò di fornire acqua, il che può desumersi dal fatto che la narrazione biblica avvicina nell'esposizione (Num 20) i due fatti: la morte di Miriam e la mancanza d'acqua, cioè la presenza dell'acqua è associata all'assistenza di Miriam.
Alcuni sono dell'opinione che la sorgente si trova nel mare vicino al Carmelo; secondo altri nel Lago di Genezaret presso Tiberiade.
C'è chi dice che si usa attingere acqua alla sera dell'uscita dal sabato e la ragione sarebbe: in ognuna di queste sere la sorgente di Miriam va ad incontrarsi con le consorelle. Chi attinge al momento del felice incontro, ottiene la guarigione da ogni malattia; ossia Miriam, sia pure sotto le sembianze di "sorgente", apporta sempre guarigione.

A proposito di Maria che largisce acqua e abbondanza va ricordato fra l'altro il costume che vige tuttora in Palestina tra la popolazione cristiana di cantare davanti alla sorgente di Maria ('en- el-bedrye) per invocare il suo aiuto. Va notato: il nome di Maria fu sostituito da quello di una santa islamica, el-bedrije, sepolta a Sherafat, la sostituzione mira a porre - come ebbe a notare il Kahle- la santa islamica al posto della Vergine. Il canto suona:
Oh Signora, di bedrije
abbevera la nostra semenza bagnata.

In grazia di Maria il contenuto acquoso delle olive diventa denso ed è così che si dice, riferendosi al 15 agosto:
Nella festa della Vergine (fi 'id el-'adra),
madre della luce,
affluisce l'olio alle olive
.

Varie popolazioni arabe palestinesi osservano con pratiche religiose durante l'inverno un periodo di 40 giorni in cui deve cadere la pioggia. I Beduini presso Aleppo contano la mumbaria dal Natale sino alla festa della Purificazione di Maria il 2 (o il 3) di febbraio.
Alla maturazione del grano, piuttosto che alla pioggia, si riferisce la festa che viene celebrata dai Giacobiti siriani il 15 maggio: la festa della Madre di Dio (la Theotokos). Si tratta della Festa "delle spighe" (che coincide, con la festa delle rose, da altri menzionata) e cioè del grano che matura e diventa commestibile.
(cf Dt 23,26; Mt 12,1; Mc 2,23; Lc 6,1).

Infine: la sorgente di Siloe che zampilla al lato est della parte meridionale del tempio, nella valle di Giosafat [...], a sud del Monte degli Ulivi, si chiama pure la "Sorgente di Maria" ('ain Sitti Mariam) oppure "la sorgente della Madre delle scale" perché, secondo la leggenda, la Beata Vergine vi ha attinto dell'acqua quando passò in Gerusalemme qualche tempo. Anche i Turchi -così viene riferito- prendono parte alle celebrazioni in onore di questa sorgente.

In considerazione di quanto esposto ci sia concesso di porre una domanda: Visto che sinora nessuna supposizione sul significato di Mar-jam si è affermata, non sarebbe il caso di riprendere in esame l'idea di acqua amara, amara e -forse- raddolcita?
[...]"
Eugenio Pio Zolli ( "Da Eva a Maria"; 1954)

Nessun commento: