mercoledì, aprile 25, 2007

Sonetos Fùnebres, XIV

Ovvero: Salva o Dio il Tuo popolo e benedici la Tua eredità!










Boris Eltsin primo presidente della Russia, morto di infarto lunedì 23 aprile all'età di 76 anni, è stato il primo leader ad avere in Russia un funerale di Stato e una sepoltura rigorosamente e solennemente conformi al rito cristiano ortodosso, dopo la Rivoluzione d'ottobre.
All'interno della cattedrale del Santissimo Salvatore del Cremlino (ricostruita per volontà di Boris Eltsin proprio com'era e dov'era quella distrutta dagli stalinisti) la bara in legno di massello brunito, avvolta dalla bandiera nazionale, era stata sistemata martedì al centro della cattedrale, vigilata da quattro giovani della Guardia d'Onore del Cremlino per una veglia funebre che ha visto sfilare davanti al feretro oltre ventimila russi.

La solenne "divina" liturgia funebre di mercoledì 25, iniziate al mattimo e protrattasi per molte ore com'è consueto nel rito bizantino, è stata presieduta dal metropolita Juvenalij di Krutitsy e di Kolomna (una delle cariche più importanti del Patriarcato di Mosca) che nell'orazione funebre ha detto del defunto "corvo bianco" che: "Ha aiutato il popolo ad ottenere la libertà".


Di lato al feretro la panca dei parenti: la vedova Naina, le due figlie vestite di nero, i nipoti, i due generi, gli amici più stretti.

Alla cerimonia funebre erano presenti statisti stranieri provenienti da tutto il mondo: Bush senior e Clinton, il presidente tedesco Horst Kohler, l'ex presidente del Consiglio e senatore a vita Giulio Andreotti in rappresentanza dell'Italia, Lech Walesa per la Polonia. Fra i ciunquemila ospiti riuniti nella cattedrale, anche il grande rivale politico di Eltsin, Mikhail Gorbaciov.

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