sabato, giugno 02, 2007

La Divina Pastora [3]



Domenica 27 maggio 2007 solennità di Pentecoste (e quale data poteva essere migliore se non il giorno della "indistinta" discesa dello Spirito Santo su Maria e suglia Apostoli?) "...a Toronto cinque donne e un uomo sposato, tutti cattolici, sono stati ordinati sacerdoti e diaconi da un vescovo donna, Patricia Fresen.

La cerimonia, organizzata dal movimento Roman Catholic Womenpriests, che non è riconosciuto dal Vaticano, si è svolta in una chiesa protestante alle periferia della metropoli canadese. L'arcidiocesi di Toronto ha subito fatto sapere che l'organizzazione responsabile delle ordinazioni non ha alcuna affiliazione né rapporto con la Chiesa cattolica romana; e ha ricordato che l'ordinazione di uomini al sacerdozio è un sacramento che non può esser cambiato. Secondo il sito web della Bbc, una folla di fedeli entusiasti ha seguito il rituale officiato dal vescovo Patricia Fresen, una delle più note figure del movimento
".

Facendo un rapido salto sul sito internet di cotal eresiachico movimento ho notato subito l'acconcia decorazione della Home Page che si fregia della riproduzione di uno dei mosaici della Cappella di san Zenone nella basilica romana di Santa Prassede.
Quattro busti muliebrii: la Madre di Dio tra le due sante sorelle martiri Prassede e Prudenzianta e poi, alla destra di chi guarda una figura il cui nimbo non è circolare ma quadrato, segno che trattasi di persona ancora vivente all'epoca in cui completò l'opera musiva. Intorno al nimbo la scritta "THEODORA EPISCOPA".

Ah! Orrore e raccapriccio: miro sconcertato non riuscendo a contenere l'indignazione costatando donde possano giungere le sottigliezze delle mistificazioni sataniche!
La Teodora in questione, vissuta a Roma nel IX secolo, non era una "vescovessa" ma era la madre di Papa Pasquale I ( cioè il vescovo di Roma) il quale fece edificare la cappella al fine di- a tempo debito- seppellirivi la madre e per suffragarvi l'anima della pontificia genitrice all'altare della medesima cappella dedicata alla Santa Vergine dal bell'appellativo di "Santa Maria libera nos a poenis Inferni".
Nel nono secolo chi leggeva capiva benissimo che l'iscrizione latina significava "Teodora la madre del vescovo" e nessuno si sarebbe mai sognato di tradurre "Episcopa Theodora" con "la vescovessa Teodora"!
Ancora oggi nelle Chiese di rito bizantino dove il prete e il diacono possono prendere moglie, queste ultime vengono appellate rispettivamente "Presbytera" e "Diakonissa" anche se nessuno si sognerebbe mai di far loro celebrare una divina liturgia!

Alle aspiranti "vescovesse" del terzo millennio consiglierei di spostare lo sguardo sull'altro lato della cappella medievale, di fronte all'effige della madre di papa Pasquale, e cioè verso la preziosa reliquia della colonna della flagellazione di Cristo: poichè Nostro Signore vuole patire congiunto alla sua Chiesa, sino alla consumazione dei secoli.

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